Una scelta di un governo che ha puntato sui diritti civili e sulle politiche di crescita e sviluppo.La scelta di una politica estera diversa, non più ispirata alle logiche neoconservatrici e unilaterali della guerra preventiva, ma più aperta al multilateralismo e al dialogo con le altre nazioni.La vittoria di un approccio diverso al capitalismo, che ha avuto il coraggio di proporre una riforma del settore bancario e finanziario, con la Voelcker rule, della quale in Europa si parla da anni, senza passare alla fase delle scelte.
Vincere un secondo mandato, nonostante la crisi, è un’impresa difficile e che fa ben sperare tutto il mondo che ha aspettato i risultati elettorali con trepidazione.L’America che scelse Obama, la prima volta, voleva voltare una brutta pagina, scritta da George W. Bush, con i caratteri di una ignominiosa “guerra al terrore” fatta di compressione dei diritti civili, con il Patriot Act, con lo scandalo delle sevizie di Guantanamo. L’America che ha scelto ancora Obama ha dimostrato di voler proseguire sul quel cammino.Perché dal governo degli Stati Uniti, dipende molto dell’economia e della pace nel mondo.

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