La mia intervista sulle pagine nazionali di Repubblica.
Inaccettabili tagli di 183 milioni di euro fino ad oggi

Intervista a Luigi de Magistris – “Non gli credo più finora solo sacrifici così è impossibile chiudere i bilanci”

Il sindaco di Napoli: “II premier cerca consenso scaricando tutto sui governi locali, è una operazione scorretta”.
“Non gli credo più finora solo sacrifici così è impossibile chiudere i bilanci”

«Non credo più alle promesse di Renzi. In un anno ha tagliato al nostro Comune 183 milioni di trasferimenti statali. Così nessuna amministrazione locale può chiudere i bilanci».

Il sindaco arancione Luigi de Magistris, ormai da tempo in rotta di collisione con il governo, non è sorpreso dell’allarme della Corte dei conti sul notevole incremento delle tasse locali. Sindaco, il premier Renzi ha promesso di compensare ai Comuni il decremento di entrate che deriverà dal prossimo anno dalla cancellazione della tassa sulla prima casa.

Lei che risponde?
«Che non credo ai suoi annunci. Non credo più alle sue promesse non mantenute. I famosi ottanta euro non hanno prodotto una ripresa dell’economia e si sono solo tradotti in pesanti tagli ai Comuni. Lui fa questi annunci con l’obiettivo di recuperare i consensi che sta perdendo dopo una lunga serie di scelte sbagliate. Quella di Renzi è da tempo un’operazione politica molto scorretta. Lui cerca consenso a livello nazionale scaricando tutto sui governi locali, a cominciare proprio dai tagli ai Comuni. In questo momento siamo tutti in difficoltà, al Nord e al Sud, per chiudere i bilanci e la situazione che si aggrava nei Comuni in predissesto ai quali il governo ha imposto di elevare la tassazione al massimo».

Gli sprechi, però, non vanno eliminati?
«Ma qui non parliamo di tagli agli sprechi. Qui parliamo di tagli lineari che i governi hanno operato in perfetta continuità negli ultimi quattro anni e che con Renzi sono notevolmente aumentati. Lui da un lato dice alla nazione che taglia le tasse, ma in realtà cancella risorse ai Comuni che, per far funzionare i servizi essenziali, sono stati costretti a elevare i tributi da Bolzano a Lampedusa. Questo governo ha accentuato la rotta con i tagli operati nei confronti degli enti locali nel 2015 e già previsti anche per il 2016. Tagliare significa mettere a rischio i servizi di prossimità sui territori, quelli più importanti per i cittadini».

L’associazione dei Comuni non riesce a fare sentire la propria voce?
«Il punto è che questo è un governo irresponsabile. Anziché combattere l’evasione fiscale e colpire le rendite patrimoniali, punisce le amministrazioni locali. Io sono per una posizione dura nei confronti del premier. La situazione è drammatica al Sud ma anche nei Comuni del Nord e in cittadino si arrabbia con noi perché noi stiamo in strada. Perciò l’operazione è subdola. Eppure Renzi è stato per diversi anni sindaco di Firenze, queste dinamiche le conosce bene».

E qual è la soluzione? Come se ne esce a questo punto?
«Le grandi realtà metropolitane devono arrivare ad ottenere una completa autonomia tributaria. Le somme incassate devono rimanere nei territori. Oggi le imposte vanno comunque in gran parte a Roma. Questo deve finire. Le grandi realtà devono decidere quali tasse imporre e su queste misurarsi anche elettoralmente con le comunità territoriali. La situazione è molto grave. Il governo recentemente ha previsto fondi aggiuntivi per Roma e Milano mentre Napoli continua ad essere la città più tartassata d’Italia».

Negli ultimi quattro anni i governi hanno solo operato tagli lineari, e con Renzi si sono accentuati Un accanimento?
«Io lavoro con i miei colleghi e con l’associazione dei Comuni per difendere i diritti di tutti i cittadini, ma non posso tacere su scelte non giustificabili. I tagli del 2015 finiscono per colpire Napoli più di tutte le altre città. Penso che le grandi città debbano arrivare ad ottenere la completa autonomia tributaria».

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