Per questa amministrazione esiste una priorità: la tutela dei diritti dei bambini e nel contempo dei lavoratori, fondamento di uno stato democratico. Per questo ci stiamo battendo, in sede di confronto col governo, per difendere le 350 lavoratrici precarie della scuola comunale di Napoli che vedono, a causa della questione dei limiti della spesa del personale, messo in pericolo il proprio posto di impiego. Il rischio infatti è che a settembre, in assenza di una deroga, si possa verificare non solo la perdita di posti di lavoro, ma anche una drastica riduzione del tempo scuola per materne e asili nido comunali. Il che provocherebbe una drammatica ricaduta sulle famiglie e in particolare sulle donne di questa città, le quali stanno già pagando doppiamente la crisi.

Questa amministrazione sin dall’inizio ha affrontato il tema dell’educazione proponendosi di ampliare l’offerta, aprendo nuovi asili, in modo da allineare Napoli alle esperienze delle più importanti città educative italiane. I tagli costituirebbero dunque un colpo al cuore per gli sforzi dell’amministrazione. Risulterebbe paradossale, poi, che mentre il Comune combatte contro la scarsa copertura del servizio di asili nido, il governo, che col piano di coesione promette risorse fondamentali a tal fine, lo costringa ad agire in senso contrario.Per questo siamo fiduciosi che l’esecutivo si dimostri disponibile supportandoci in questo momento difficile e in questo sforzo democratico, come è quello di garantire il diritto essenziale di ogni bambino alla formazione e all’inclusione.

E’ indispensabile dunque che il Governo conceda una deroga al limite posto dal patto di stabilità, considerato che la scuola materna comunale e gli asili nido sono, in questa città, il riferimento delle fasce sociali più deboli e vulnerabili e che la loro gestione pubblica ha consentito, fino ad ora, di mantenere il servizio economicamente accessibile ai più poveri, cosa che non accade in tante altre realtà.

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