Ripartiamo da Bagnoli. Ripartiamo dall’ambiente. Recuperiamo un tratto di costa fra i più belli del mondo. E, soprattutto, chi ha inquinato paghi.

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello avanzato da Fintecna Spa verso un’ordinanza che ho fortemente voluto. Un provvedimento del dicembre scorso che aveva ad oggetto, tra l’altro, la rimozione della colmata di Bagnoli. L’effetto di questa decisione del Consiglio di Stato è che la Fintecna dovrà presentare, quanto prima, un progetto di rimozione della colmata ai fini della successiva esecuzione delle opere, rischiando in mancanza una denuncia all’autorità giudiziaria per non aver ottemperato al nostro provvedimento. Provvedimento – emanato perché chi ha inquinato deve bonificare -, scaturito dagli accertamenti sulla contaminazione ambientale effettuati nell’ambito delle indagini relative al sito di Bagnoli.

La decisione del Consiglio di Stato testimonia come l’ordinanza del dicembre 2013 sia un provvedimento innovativo capace anche, sul piano nazionale, di produrre giurisprudenza, essendo per altro fondata su di un principio di giustizia come quello del ‘chi inquina, paga’. Il Comune di Napoli, nell’emettere l’ordinanza, ha voluto comunque rispondere ad un’inerzia generale, assumendosi la responsabilità di tutelare la salute pubblica e l’ambiente.

Si stanno costruendo, adesso, tutte le condizioni necessarie a risolvere definitivamente il problema della bonifica di questo sito di interesse nazionale, anche tenendo conto dell’impegno indispensabile dello stesso Governo che, attraverso le recenti parole del presidente Renzi, si è detto pronto a fare la sua parte garantendo le risorse per sanare una ferita, purtroppo storica, della nostra città e del paese.

Le parole del premier Renzi, che ha puntato l’indice proprio sul caso Bagnoli, esempio di una politica farraginosa a cui dare una svolta, mi fanno ben sperare. Noi abbiamo sempre fatto e faremo sempre la nostra parte. Mi riconosco in un Sud che vuole farcela da solo, che assuma sulle proprie spalle la responsabilità del riscatto ma che pretende di essere messo in condizioni di ben operare da parte del Governo.

Non abbiamo mai chiesto fondi fini a sé stessi o assistenzialismo, ma se Bagnoli è Sito di interesse nazionale, è compito della Nazione interessarsi a Bagnoli. Nella consapevolezza che se Bagnoli riparte, riparte il Sud e riparte l’Italia.

Se anche il governo ci sarà vicino – e ascoltate le parole del Presidente del Consiglio oggi ne sono sicuro – per Napoli è la volta buona.

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