Osservo da Napoli il terremoto politico romano. Fare il Sindaco è molto difficile. Farlo in città complicate ancora di più. Farlo in città in dissesto economico non ne parliamo. Farlo avendo contro le politiche di austerità della troika europea e delle politiche liberiste dei governi italiani degli ultimi anni diviene quasi impossibile. Immaginate poi se non si hanno denari. Non c’è un euro della moneta unica. E che dire se vuoi governare senza partiti forti o movimenti strutturati. Ed amministrare senza il sostegno del Governo. Avendo contro mafie, corrotti e corruttori. E poi contrastato da poteri mediatici forti. Come si governa? Come si regge? Le uniche armi democratiche sono: lavorare sodo senza sosta; competenza; profilo istituzionale; autonomia; passione; amore per la città e la comunità; onestà; coraggio; volontà; coesione con i compagni di avventura; pazienza; concretezza; progettualità amministrativa; visione politica. Ci vuole un fisico bestiale. Umiltà e determinazione. E soprattutto umanità ed empatia con il popolo. A Napoli mi sono rafforzato quando soffrivo tanto per le innumerevoli ingiustizie ed ho accresciuto l’umiltà e rafforzato il rapporto con gli abitanti di Napoli. La mia forza decisiva credo sia stato il popolo. Senza la cementificazione umana la fiammella della passione avrebbe perso consistenza. I tantissimi occhi e sguardi che ho incrociato, i tantissimi corpi che ho abbracciato e le migliaia di parole che ho ascoltato sono divenuti il puzzle che sta pian piano disegnando la Neapolis di oggi. Complicatissimo, ma unica ed originale. Senza mollare mai. È la Città di Napoli!

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