Il movimento arancione non è la lista dei sindaci, anche un bambino sa che i primi cittadini non si possono candidare. I sindaci, poi, desiderano aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi proprio dal loro ruolo di amministratori. Altra cosa è invece una “rete dei sindaci” che parlano un linguaggio simile anche se provengono da tradizioni politiche diverse. Il movimento arancione, invece, sarà un movimento di massa e di popolo che si schiererà contro quella concentrazione di elite politiche ed economiche, in alcuni casi anche mediatiche, che esiste nel paese. Se qualcuno pensa di vincere le elezioni guardando solo ai partiti, ha sbagliato. I cittadini guardano oltre i partiti. Come sono stanco io di queste quotidiane ‘tarantelle’ tra segretari, immagino lo siano anche gli italiani. Dunque il progetto del movimento è quello di dare voce a chi è rimasto ai margini della società: giovani, precari, disoccupati, persone che non hanno avuto politiche di sostegno in questi anni, la classe operaia. E se di questo stesso movimento volessero far parte anche i primi cittadini, lo faranno, con la ‘rete dei sindaci’, dando il loro apporto di idee e progetti.

Del resto i sindaci saranno protagonisti di questa stagione politica perché non possono essere spettatori, altrimenti continuerà la logica dei tagli che ha caratterizzato l’attività parlamentare e di Governo degli ultimi mesi.

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