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PRIMO PIANO

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È venuto il momento di accelerare, in modo forte e radicale, sull’autonomia della Città di Napoli, come si addice ad una Città che è una Capitale nel Mondo, oltre che del Mezzogiorno d’Italia. È dal 1861 che abbiamo dato, come si dice dalle nostre parti. Prima le casse del Banco di Napoli – che oggi di Napoli non ha più nulla – per risanare i debiti dei savoiardi; poi i meridionali in prima linea sul Piave nella grande guerra per difendere la Nazione; poi la liberazione dal nazifascismo che ha visto Napoli – nelle quattro giornate del 1943 – essere la prima città d’Europa, con una rivolta popolare, a liberarsi – prima dell’arrivo degli alleati – del più potente esercito del mondo, quello tedesco, coadiuvato dai fascisti italiani; poi l’enorme contributo dei meridionali nelle fabbriche del Nord nello sviluppo post bellico, a cominciare dalla Fiat; quindi le profonde ed ignobili discriminazioni che, da quarant’anni, vengono messe in atto nelle scelte politiche ed economiche dei Governi che hanno guidato il nostro Paese. Noi crediamo che il riscatto del Sud non passa dalla questione meridionale lasciata ai potentati che governano a Roma, ma dall’autodeterminazione dei popoli del Sud che, attraverso il senso di appartenenza alla loro Terra, devono lottare per emanciparsi nella conquista dei diritti. Napoli ha dimostrato che, anche da soli, ostacolata dai poteri centralistici ed autoritari, pur tra difficoltà e sofferenze, ci si può riscattare alla grande, con le mani pulite, contro Governi ingiusti ed arroganti, con la forza del diritto costituzionalmente orientato che si connette con le masse popolari sempre più protagoniste e non più supine al potere locale che andava a braccetto con quello nazionale. Napoli, quindi, ribelle al Sistema ed ubbidiente ai valori costituzionali. Resistiamo con sempre maggiore orgoglio popolare, con il riscatto e la rinascita della Città, con umanità senza limiti, con passione profonda e ritorno ad un’aria sempre più da Città Capitale. Ed allora di fronte ad un Governo ad evidente trazione anti-meridionale, di fronte al rafforzamento dell’asse Lombardo-Veneto per l’attuazione del referendum autonomista – già lavorano per dirottare la gran parte delle risorse verso i ricchi, dando elemosine al Sud, magari con la veste ingannevole di un pseudo reddito di cittadinanza – noi dobbiamo lanciare una sfida storica, mai pensata ed attuata sinora. La Lega ed i suoi accoliti agiscono con odio verso i Sud, con azioni discriminatorie, con pratiche all’insegna della disuguaglianza. Noi non dobbiamo pagarli con la loro stessa putrida moneta. Ma dobbiamo lavorare alacremente per rafforzare la coesione nel nostro Paese, valorizzando autonomie e differenze. Italia unita nelle sue differenze. Sfidiamo il Ministro Salvini e l’intero Governo sul tema dell’Autonomia. Siamo stanchi di ingiustizie e sopraffazioni. Autonomia del Sud non contro il Nord, ma per costruire un Paese in cui cessino finalmente le discriminazioni. Noi non odiamo i settentrionali, anzi, a differenza, invece, di chi odia i meridionali. Nelle prossime settimane per dimostrare che continuiamo a fare sul serio e che non si tratta di mera propaganda meridionalista, approveremo tre delibere. La prima. Napoli Città Autonoma, un manifesto politico concreto sull’autonomia della Città. La seconda. Cancellazione del debito ingiusto. Il debito contratto dallo Stato, in particolare nelle gestioni commissariali post-terremoto ed emergenza rifiuti, noi non lo riconosciamo. Lo cancelliamo dal nostro bilancio. Quei debiti non sono stati contratti dalla Città e dai napoletani, anzi noi siamo vittime ed andremmo semmai risarciti, altro che pagare il debito agli usurpatori ! Se oggi non avessimo quel debito frutto delle più invereconde collusioni tra politica, affari e criminalità organizzata, potremmo avere più autobus, più spazzatrici, più asfalto per le buche, più qualità della vita ed altro ancora. La terza. Realizzazione di una moneta aggiuntiva all’euro per dare forza a Partenope. Tre impegni, tre fatti, a breve. Vediamo se anche questo Governo ci ostacolerà! Poi anche altro. Una Città che torna sempre più Capitale – già lo siamo oggi per cultura, turismo, creatività, umanità – può anche ambire a forme originali ed innovative di azionariato popolare. Questo vale per i beni comuni, ma anche per quelli pubblici, compresi quelli sportivi. Napoli, nella sua Storia, ha dimostrato di volere e sapere scrivere la Storia. Sono certo che nei prossimi anni la Città sarà sempre più all’avanguardia, sempre più Capitale, per merito dei suoi abitanti e di quelli che, anche se non sono napoletani, amano la nostra Città. Se il Popolo vorrà e lotterà avremo una Città anche sempre più efficiente, vi sarà sempre più benessere per tutte e tutti, in libertà ed autonomia, senza i lacci di nessun padrone. Autonomia è potenza, democrazia è anche partecipazione alla rivoluzione. Il momento giusto è adesso. E vediamo se il separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani oggi ostacolerà questo progetto di autonomia dal suo scranno di Ministro dell’Interno. Noi, a prescindere, come sempre, andremo avanti, ed attueremo l’Autonomia, sempre per e mai contro !

(Foto di https://www.instagram.com/effemme19)

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In Italia negli ultimi decenni governi di centro-sinistra e di centro-destra hanno privatizzato quasi tutto fino ad arrivare a privatizzare e svendere le stesse coscienze di milioni di italiani. Eppure, dopo l’immane tragedia di Genova, scopriamo, per mero sciacallaggio politico, che sono diventati tutti contro le privatizzazioni, le concessioni, le dismissioni dei beni pubblici. Viva l’ipocrisia, la menzogna e la coerenza ! Eppure nessuno vi obbligava a distruggere l’identità di un Paese solo per i vostri tornaconti. L’alternativa esiste. In questi sette anni alla guida del governo di una delle città più difficili e complesse del mondo, senza soldi, sommersi dai debiti di uno Stato predatorio, avendo contro governi nazionali e regionali, in controcorrente rispetto al pensiero unico liberista delle privatizzazioni selvagge, siamo l’unica città italiana che non ha privatizzato nemmeno un servizio di rilevanza pubblica costituzionale, senza licenziare nessuno ed anzi cominciando anche ad assumere ! Ci sentiamo indignati perché le ferite le abbiamo sui corpi di chi lotta per gli altri e non per sé stesso. Dove eravate, dove siete, chi vi ha visto ?!?! Anche la Lega di Salvini che per anni ha governato all’insegna di privatizzazioni e svendite del patrimonio pubblico oggi, grazie al “volto nuovo” offertogli, a caro prezzo, dalla lavatrice politica dei 5S, urla contro le concessioni – da loro sostenute, compreso Benetton – e le privatizzazioni fortemente volute dallo stesso leader Salvini (l’uomo dalla spada di ferro contro i deboli e dalla spada di latta contro i potenti). Ed allora, in estrema sintesi perché ci vorrebbe un libro. Napoli è l’unica città italiana che ha ossequiato la volontà popolare del referendum per l’acqua pubblica; abbiamo trasformato una società per azioni in azienda speciale tutta pubblica, senza privati e multinazionali. Perché vi riempite la bocca tutti di acqua pubblica ed ancora non la rendete pubblica dove governate e non fate leggi per togliere dall’isolamento Napoli che è l’unica città che ha dato potenza al primo bene comune della vita ?! E la nostra azienda fa anche utili che investe nella città, salva posti di lavoro e si accinge ad assumere. Abbiamo tolto l’imprenditore Romeo – prima che venisse arrestato per le note vicende giudiziarie del caso Consip – dalla gestione del patrimonio immobiliare e realizzato delibere sui beni comuni in cui le collettività urbane che si prendono cura dei beni per la fruizione collettiva non sono occupanti da sgomberare, come fanno in altre città, ma abitanti che hanno liberato spazi e costruito profitto sociale; delibere sulla valorizzazione sociale del patrimonio; messa in sicurezza dei beni pregiati della città contro il rischio di vendite speculative. Abbiamo eliminato subito l’emergenza rifiuti – la vergogna per Napoli per anni – internalizzando l’intero ciclo di igiene urbana spezzando i legami tra politica, affari e camorra che creavano l’emergenza ambientale. Siamo riusciti, nonostante i debiti ingiusti che pesano come piombo sulla città per le gestioni commissariali dello Stato del post-terremoto e dell’emergenza ambientale, a non privatizzare il servizio del trasporto urbano e creare le condizioni per un suo immediato rilancio. E così via per tutti gli altri servizi. C’è anche tanto privato che funziona nella nostra Napoli, non sono i prenditori, ma quelli che investono con coraggio, competenza e passione ed ai quali cerchiamo ogni giorno di creare le condizioni per stare nella nostra città nell’interesse di una comunità solidale in cui lo sviluppo della persona vada di pari passo con la cura della città. Tutte queste nostre battaglie, ogni santo giorno, le realizziamo con le mani pulite, spezzando un sistema corrotto, avendo contro, nelle nostre scelte, governi nazionali e regionali. Perché ci sono contro ? Per farci cadere e dimostrare, quindi, che non vi può essere un’alternativa al pensiero unico delle privatizzazioni, del denaro per pochi, dei poteri forti, delle commistioni opache pubblico/privato, dei capitali sporchi. È stato durissimo, resistere senza ossigeno è quasi impossibile. La durezza delle politiche violente contro le scelte della nostra città si sentono non potendosi garantire, come vorremmo, la qualità di alcuni servizi, in primis proprio il trasporto. Come si fa governando così tanto tempo senza soldi ? Perché ci volete soffocare con debiti che non abbiamo contratto ? Perché approvate leggi contro chi non privatizza i servizi di rilevanza costituzionale ? Perché non ci consentite di assumere come vorremmo ? Dove eravate quando difendevamo Bagnoli dalle speculazioni e dai tentativi di mettere le mani su quel territorio ? Dove stavate quando lottavamo contro la vergogna dell’unica tangenziale a pagamento in Italia con profitti che non vengono nemmeno utilmente investiti nel nostro territorio ? Perché cercate di impedirci di governare nell’interesse dei nostri abitanti ? È chiaro allora perché Napoli e la nostra amministrazione, per questi ed altri motivi, sono sotto attacco violento da sette anni ?! Ci voleva la tragedia criminale di Genova per scoprirvi contro le privatizzazioni selvagge dei beni comuni !? La questione morale non è un esercizio vocale retorico per ingannare la gente, la questione morale è la scelta di una vita che comporta prezzi altissimi, è lotta dura contro la vera emergenza nazionale, che non è l’immigrazione, ma la corruzione e l’infiltrazione delle mafie nella politica e nelle istituzioni. Ora tutti sono per i beni comuni, per i beni pubblici….sempre e solo a parole. Dacci oggi il nostro like quotidiano. Noi la Costituzione abbiamo provato, nel nostro piccolo, ad applicarla sempre. Ed allora per concludere. Non credo affatto che chi abbia contribuito a disintegrare il Paese con politiche che hanno alimentato forti disuguaglianze ed ingiustizie – compresa la Lega – possa cambiare il proprio dna politico, in realtà le dichiarazioni di questi giorni servono solo ad ingannare gli italiani mentre ancora si piangono i morti di condotte criminali che sono la conseguenza di quelle politiche. Voglio solo sperare che chi non ha mai governato il Paese cominci a sostenere con fatti concreti, con norme, con provvedimenti coloro i quali da anni – indipendentemente dalle appartenenze politiche – con sacrificio, competenza, passione, coraggio, sbagliando anche e facendo errori per carità, hanno dimostrato che ci può essere l’alternativa nell’esclusivo interesse pubblico. Pensate un po’, care concittadine e cari concittadini, dove saremmo arrivati con la qualità dei nostri servizi se solo avessimo avuto politiche non ostili dai governi centrali e regionali; dove saremmo potuti arrivare se avessimo avuto la possibilità di investire, se non avessimo avuto divieti normativi e gabbie finanziarie che hanno volutamente creato per distruggere le politiche realizzate in attuazione della Costituzione. In sette anni ci avete assediato, abbiamo resistito, non abbiamo mai mollato, non ci avete mai potuto avere perché non siamo in vendita, perché non abbiamo un prezzo ed i nostri valori e la nostra etica non si vendono e non si acquistano. Se da oggi, finalmente, potessimo contare in un qualche cambiamento nelle politiche nazionali non potremmo che esserne ovviamente lieti. Ma se anche non farete nulla siatene tutti certi che noi lotteremo sempre fino alla fine ed alla fine vinceremo perché la nostra lotta non è per noi stessi e per i like dallo sguardo corto ma è per l’uguaglianza e la giustizia sociale.

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L’immane tragedia di Genova sconvolge ancora l’intero Paese a distanza di giorni. Rabbia, indignazione, paura, hanno tristemente unito l’Italia. L’inaccettabile destino delle vittime ed il ricordo, per me, non può che tornare su Giovanni, il giovane operatore che con la telecamera mi ha fatto apprezzare la sua umanità e la sua professionalità. Alcune considerazioni a questo punto bisogna pur farle. La prima. In uno Stato di diritto la responsabilità di un fatto criminoso viene stabilita dalla magistratura nella sua autonomia ed indipendenza. Trovo grave che chi governa e detiene il potere ai massimi livelli – con cadaveri e dispersi ancora sepolti dalle macerie e con una rabbia diffusa tra la gente – consuma processi sommari trovando anche i “colpevoli” in relazione all’evento delittuoso additandoli al pubblico ludibrio per mere esigenze di bieco consenso. La seconda. La rissa da propaganda a poche ore dal disastro, la perenne campagna elettorale, la politica della titolite, dell’annuncite e dei like da consenso del giorno, dell’applausometro dallo sguardo corto, degli inqualificabili selfie durante i funerali, dei comizi e delle cene mentre si cercavano i dispersi e si aveva il dovere di stare sul posto invece che davanti una torta, hanno raggiunto livelli nauseanti. La terza. Le responsabilità politiche di chi ha governato negli anni precedenti, anche sul tema delle privatizzazioni e delle concessioni, sono talmente evidenti che le hanno plasticamente sottolineate le elettrici e gli elettori con il voto del 4 marzo. La lega certo non può tirarsi fuori, avendo governato Paese e regioni importanti e certamente privatizzazioni e concessioni hanno caratterizzato anche i governi di centro-destra. La quarta. Le responsabilità politiche che si richiedono ad un governo che si accinge a varare la sua prima manovra economico-finanziaria. Governo e Parlamento devono finanziare la più imponente opera pubblica necessaria per il Paese, ossia mettere in sicurezza l’Italia: le scuole, gli edifici, le strade, i fiumi, le montagne, il verde, le infrastrutture, le coste. Insomma un radicale cambiamento per la sicurezza d’Italia. Per rinvenire le risorse qualche indicazione: diminuire le spese militari che il Governo invece si accinge ad aumentare; lotta rigorosa all’evasione, al riciclaggio del denaro sporco ed alla corruzione; incremento della tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni immobiliari; cancellazione delle opere inutili, come la TAV in Val di Susa, il terzo valico del nord ovest, la TAP ed altre ancora, revoca o drastica revisione delle vergognose concessioni di litorali, autostrade (tangenziale di Napoli compresa, unica a pedaggio in Italia !) e di beni comuni; ripubblicizzazione di servizi svenduti ai poteri oligarchici in ossequio al pensiero unico liberista; eliminazione dei vincoli normativi e finanziari che impediscono agli enti locali di mettere in sicurezza i territori e migliorare i servizi, consentendo di avere ed impiegare le risorse economiche ed umane necessarie; eliminazione del pareggio di bilancio in Costituzione. Ci incuriosisce, poi, chi nel Governo odiava il Sud ed i meridionali ed ora – che cosa non si fa per il consenso ed il potere per il potere – si scopre amante del pesce pugliese, della mozzarella di bufala campana, delle città ai piedi dell’Etna per finire in pieno ferragosto alla chicca del comizio a San Luca in Aspromonte. In quelle terre così belle e così complesse il Ministro dell’Interno ha promesso che sconfiggerà camorra, mafia e ‘ndrangheta. Mentre urlava nel comizio ci sono magistrati e forze dell’ordine che sono ancora alla ricerca dei circa 50 milioni di euro che la Lega avrebbe sottratto agli italiani. Una piccola parte di quel denaro, sig. Ministro, basterebbe nella mia Napoli per dare un tetto a numerosi senza tetto, a cominciare dagli italiani a Lei tanto cari…a parole. E poi, sig. Ministro, prima di fare dichiarazioni roboanti sulla sconfitta delle mafie – tema troppo serio per coloro i quali le contrastano davvero a fatti e non a chiacchiere – forse non sarebbe male, visto anche il ruolo che ricopre e che non Le consente di non sapere, di essere un po’ più cauto su chi si avvicina e sale sulla Sua carrozza politica. Nulla potrà avvicinarci politicamente a questo Governo la cui guida politica continua a lavorare per discriminare fortemente in base ai luoghi – nord/sud – ed in base alla pelle – bianchi/neri – , ma qualora, finalmente, nella manovra di bilancio vi sarà un’inversione di rotta ci farà piacere darne atto con la nostra onestà intellettuale ed istituzionale. Noi, come sempre, comunque, staremo in prima linea.

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Sinora l’estate da Palazzo San Giacomo è stata caratterizzata da un lavoro durissimo ma assai proficuo. È stato fatto assai per la nostra Città. Tra l’altro, siamo intervenuti su tutte le società partecipate mettendo in sicurezza lavori e funzioni e creando i presupposti per un autunno migliore per i servizi per i nostri concittadini. Dal dissesto dato per certo dai più, alla sicurezza dei conti ed al rilancio di tutte le partecipate pubbliche. Abbiamo approvato in Consiglio Comunale una manovra di bilancio davvero ottima, con un lavoro egregio delle donne e degli uomini del Comune. Grazie, per un risultato impensabile solo alcuni mesi fa. Voglio ringraziare la nostra maggioranza in Consiglio per la compattezza ed il contributo utile al risultato. Abbiamo messo in atto un dialogo politico ed istituzionale a livello nazionale di alto profilo su più fronti. Il nostro movimento politico demA sta crescendo e si sta diffondendo con l’entusiasmo dei militanti sempre più numerosi. Una serie enorme di risultati estivi che abbiamo raggiunto come amministrazione sono decisivi perché il 2018 sinora è stato assai complicato ed in Città le sofferenze non sono poche. Alla vigilia di ferragosto mi sento di poter affermare che da settembre inizia una fase nuova da ogni punto di vista: amministrativo, istituzionale, politico. Obiettivo è portare Napoli ai vertici in tutto entro i prossimi tre anni, a cominciare dai servizi, la vera grande sfida urbana. Dai servizi sociali, a quelli urbani, dalle infrastrutture, alla mobilità, dal verde, al decoro. Insomma tanto da fare ancora per continuare ad essere sempre più capitale, da ogni punto di vista. Napoli e la sua gente centreranno questo obiettivo, noi saremo in prima linea, come sempre.
P.S. Se passa l’ultima boutade del ministro oscurantista secondo la quale non saranno più riconosciute le famiglie omosessuali, il bimbo – che vedete in foto – che ho avuto l’onore di registrare nell’anagrafe del Comune di Napoli, nato da persone dello stesso sesso, non avrà diritti, non sarà uguale ad altri bimbi. La famiglia è forte non se sopprimi diritti e neghi le libertà civili, ma se il legame d’amore è solido. Non riconoscere diritti a questi bimbi o farne morire altri nel mare perché hanno la pelle scura non è costruire comunità con famiglie solide e felici. Le comunità si fondano su legami di amore, non con recinti esclusivi imprigionati da catene di rancore e di odio.
P.S.2: mentre non trovano i soldi per i diritti degli italiani – e dicono prima gli italiani -mentre si tagliano i fondi per le periferie delle nostre città, nessuno parla dei tanti bambini yemeniti morti da bombe vendute dall’Italia all’Arabia Saudita. Nessuno ne parla anche perché nel prossimo bilancio del Governo le spese militari aumenteranno addirittura per come ordinato da Trump ai Paesi della NATO. Non salvare vite umane nel Mediterraneo e vendere armi di distruzione di massa a chi sta massacrando civili sono due crimini che meriterebbero un governo del cambiamento. Ma per loro questi non sono crimini, per loro i delitti li commettono chi dedica la vita alla solidarietà e a salvare le vite umane.

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