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Nell’estate del 2014, quando Matteo Renzi Presidente del Consiglio godeva del 40% del consenso nel Paese, dichiarammo Napoli Comune derenzizzato perché le sue politiche rappresentavano le mani sulla nostra Città e facevano decidere il destino del nostro Popolo al Sistema centrale. La storia politica racconta che Renzi non passò a Napoli, fu sconfitto prima alle elezioni comunali e poi al referendum costituzionale. Oggi è necessario proclamare Napoli Comune desalvinizzato. Matteo Salvini è il dominus politico del Governo più a destra della storia della Repubblica. La sua storia di nemico del meridione è documentata in maniera inequivocabile, è negli archivi: dalle canzoni da stadio sull’arrivo dei napoletani e dal sacchetto della munnezza con cui attendeva i tifosi napoletani allo stadio, alle politiche contro il Sud messe in campo nel corso degli anni quale leader di governo del partito Lega nord indipendenza della padania. Solo da ultimo le indegne dichiarazioni del ministro dell’ignoranza Bussetti (Lega) che racchiude il pensiero di molti leghisti circa le qualità dei meridionali. Per non parlare del disegno di legge che per volontà della Lega, con il supino e complice consenso del partito di maggioranza relativa (M5S), sta per disintegrare l’unità nazionale sancita in Costituzione, concedendo un’autonomia differenziata e rafforzata alle sole regioni Lombardia e Veneto, aumentando disuguaglianze e provocando una lacerazione gravissima nel nostro Paese. Noi siamo per un’Italia unita e coesa che valorizzi le autonomie e le differenze e che rimuova gli ostacoli che impediscono uguaglianza e giustizia sociale. Siamo contro le discriminazioni. Non accettiamo però lezioni da nessuno: i meridionali nel novecento sono stati in prima linea sul Piave con i soldati provenienti da tutta Italia, Napoli è la prima città italiana che si è liberata da sola con una ribellione di popolo dall’oppressione nazifascista con le quattro giornate nel settembre del 1943, i meridionali hanno lavorato sodo come impiegati ed operai al Nord, soprattutto nelle grandi fabbriche, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale e nel boom degli anni ‘60, i meridionali con sacrifici enormi contribuiscono in ogni parte d’Italia a formare la classe dirigente del nostro Paese, i meridionali sono stati in prima linea nella lotta alle mafie e alle corruzioni pagando prezzi altissimi, tantissimi meridionali al Sud lottano ogni giorno, in condizioni drammatiche, per il riscatto dei nostri territori nonostante le politiche discriminatorie dei tanti governi – compreso l’ultimo – che si sono succeduti nel corso degli anni. Mo basta ! Con razzismo e discriminazioni. Noi rispettiamo il voto per l’autonomia espresso dal popolo lombardo e veneto. Anche noi siamo per l’autonomia, in primo luogo, però, dei popoli e delle città e non solo di due regioni. È il Governo che si rende responsabile della dissoluzione dell’unità d’Italia non garantendo le autonomie di tutti i territori ed il contrasto alle disuguaglianze. Da garanti dell’unità nazionale a responsabili della secessione dei ricchi per dare il potere ai detentori del potere ai vertici di quelle due regioni, non certo per darlo al popolo. Siccome stiamo lavorando sempre di più per Napoli Autonoma, prima città italiana a dotarsi di autonomia, dobbiamo difenderci dall’attacco di chi vuole dividere il Paese sempre di più e consolidare il potere dei governanti di sole due regioni, con effetti devastanti su sanità, istruzione, trasporti, fondi e tanto altro. Il Comune desalvinizzato difende la Città dal pensiero razzista e xenofobo che impregna il Governo, difende la Città dalle discriminazioni economiche e sociali, difende la Città da Ministri inguardabili che entrano nelle scuole della nostra città metropolitana, offendendo le insegnanti e gli insegnanti del Sud, accompagnandosi anche con una deputata, sottosegretaria al ministero per il Sud, di Afragola – guarda caso dove hanno organizzato il bacia mano a Salvini – che annuiva alle offese del Ministro Bussetti verso le nostre terre. Napoli va preservata anche dalla destra neofascista che sta salendo sul carro in corsa di Salvini e da quella politica che dalle nostre parti ben conosciamo e che a livello di potabilità assume il colore marrone: ossia per nulla trasparente, anzi assai inquinata. Allora uniti sempre più in fretta per Napoli Città Autonoma contro le politiche di questo Governo. Il M5S ha reso, con un capolavoro storico, Salvini capo politico del Governo, tradendo i voti del Sud che gridavano, giustamente, rottura del sistema e cambiamento. Il M5S ha consegnato al nemico storico dei meridionali la guida di fatto del Paese. Difendendo Napoli da queste politiche siamo persuasi di ritrovarci anche tutti quei militanti del partito di maggioranza relativa, forse ancora per poco, del Governo, che non si possono riconoscere in queste politiche e con i quali per anni abbiamo condiviso battaglie in difesa dei nostri territori. Almeno con noi a Napoli scassatelo questo contratto di governo. Nella Città della resistenza, del riscatto culturale, dell’umanità e dell’amore le politiche diseguali del ministro nero non passeranno mai. Napoli è Città #desalvinizzata.

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Oggi voglio comunicare alcune azioni concrete per i servizi della nostra città che si vedranno quest’anno e nei prossimi due anni fino alla fine del nostro secondo mandato. È uno sforzo immane grazie al lavoro della nostra amministrazione tutta, della nostra maggioranza politica e dei napoletani che sempre di più lavorano per la cura della nostra amata Napoli. La risorse derivano dall’aumento della capacità di riscossione dell’ente, dal risanamento dei conti, dai fondi europei che ci siamo conquistati, da fondi nazionali per la coesione, dall’eliminazione di ogni spreco, da risorse della città metropolitana prima vincolate e poi liberate a seguito di battaglie istituzionali vinte. Strade: cento milioni tra il 2019 e il 2021, rifacimento tra le più importanti arterie di tutti i quartieri. Trasporti: 40 autobus prima dell’estate dopo i 50 arrivati prima di Natale, 40 tram che riprendono in primavera con il completamento di via Marina, prolungamenti funicolari e metro nelle prossime settimane, filobus centro/colli aminei in primavera, prossimi treni linea 1 tra fine 2019 ed inizi 2020. Verde: 20 milioni di euro da spendere già dalla primavera per nuove alberature e ristrutturazione di oltre dieci parchi. Impianti sportivi: per luglio ristrutturati tutti quelli interessati dalle Universiadi. Rifiuti: tra il 2019 e il 2020 aumento di spazzatrici, porta a porta che raggiungerà un abitante su due, cassonetti interrati nel centro storico, più centri di raccolta del multimateriale (plastica, vetro e cartone), inizi dei lavori per gli impianti di compostaggio. Cultura: più risorse destinate per importanti festival che caratterizzeranno il nostro territorio per i prossimi anni. Sociale: più risorse destinate per tutte le povertà e per il diritto alla casa. Per ora mi fermo qui. Adesso tutti devono lavorare per realizzare gli obiettivi, senza sosta e senza nessun cedimento. Ci indigna, nello stesso tempo, che Regione e Governo non abbiano la dovuta e necessaria attenzione per la più popolata area metropolitana d’Europa. È ingiusto che il Governo regala 75 milioni per le buche alla sola città di Roma – a chi figli e a chi figliastri -, riprende a tagliare risorse alle città, toglie liquidità di cassa con la riduzione delle anticipazioni di tesoreria, non allenta vincoli finanziari e normativi (come il fondo crediti di dubbia esigibilità e le norme per gli enti in dissesto e pre-dissesto). Con l’età media dei dipendenti a 60 anni, una corsa verso la pensione con quota 100 ed estrema difficoltà ad assumere. È chiaro che ci vogliono portare al collasso per farci capitolare. Ma non ci riusciranno! Ed ora il Governo del cambiamento – sempre più in peggio – prepara la botta finale: autonomia solo a Lombardia e Veneto. Un regalo ai potentati della politica leghista, contro le autonomie delle stesse città del Veneto e della Lombardia. Autonomia per rafforzare oligarchie, non per far crescere la democrazia. Io sono favorevole alle autonomie, ma per tutti, a cominciare dalle città, dai comuni. Ma loro non vogliono che il potere si avvicini al popolo, desiderano un Paese disunito, rancoroso, avvelenato, diseguale. Noi vogliamo, invece, un’Italia coesa, unita, che valorizzi differenze ed autonomie. Di fronte ad un Paese che rischia il tracollo morale, economico e democratico non basta più la pur doverosa e nobile resistenza, si deve passare al contrattacco. Due obiettivi su cui lavorare subito: autonomia forte di Napoli e rafforzamento del progetto politico per costruire l’alternativa dal basso per un’alternativa di Governo. Stiamo arrivando.

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Stiamo lavorando senza sosta a Palazzo San Giacomo per raggiungere l’obiettivo di migliorare, in questo anno, tutti i servizi della Città. È traguardo per noi tutti prioritario. Non basta confermare e consolidare gli obiettivi, alcuni anche storici, già raggiunti: quali turismo, cultura, trasparenza, solidarietà, partecipazione ed energia popolare, umanità. Vogliamo raggiungere livelli di servizi propri di una capitale mondiale, come è tornata ad essere Napoli. Nonostante la mancanza di sostegno adeguato e dovuto da parte del Governo…almeno finora. Ci attendevamo un’altra legge di bilancio, dopo anni di tagli, lacrime e sangue. Manovra assai deludente. Unico risultato ottenuto è la cancellazione di una sanzione che gridava vendetta: ci avevano sanzionato dopo che eravamo stati ritenuti non responsabili: il fatto non sussiste e quindi niente sanzione. Nella legge di bilancio troviamo tagli, riduzione di liquidità di cassa, penalizzazioni dei comuni in sofferenza e con il debito storico. Il solito abito – di costrizione – su misura per molti Comuni, soprattutto del Sud. Perseverano nel cercare di annientare chi è in difficoltà, soprattutto se non per sua colpa, come Napoli. Cercheremo con la cooperazione e la lealtà istituzionale che ci contraddistingue da sempre di provare a raggiungere nei prossimi mesi alcuni obiettivi con il Governo, consapevoli che alcune componenti dello stesso sono animati dalla medesima volontà di cooperare, indipendentemente dalle differenze politiche. Per ora con Napoli registriamo nessun cambiamento significativo, nella legge di bilancio, rispetto alle precedenti politiche di governo. Tutto questo spiace se pensiamo al numero di parlamentari napoletani presenti in maggioranza ed al fatto che i fondatori – napoletani – del M5S sono ai vertici del Governo e del Parlamento. Tutto questo non per lamento, ma solo per info. Noi siamo sempre preparati al peggio, perché ormai ci è chiaro che ci dobbiamo conquistare tutto, anche il maltolto. Ed è anche per questo che abbiamo messo in campo una tale miriade di azioni, con la forza della nostra autonomia, che realizzeremo numerosi lavori per migliorare strade, trasporti, verde, rifiuti, infrastrutture, servizi sociali. Che tristezza, poi, constatare che si accingono ad approvare l’autonomia delle sole regioni ricche del nord e nulla fanno per porre fine a disuguaglianze, discriminazioni ed ingiustizie verso le fragilità. Lo avesse fatto il solo Salvini poteva essere scontato, sapere che verrà realizzato in concorso con il M5S è molto più di una delusione. Noi non tradiremo mai le nostre Terre. Ma nulla è minimamente capace di arrestare la rinascita che il popolo napoletano ha messo in atto nonostante ingiustizie, governi ostili o indifferenti. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli e noi facciamo quello che ci hanno chiesto i Costituenti nel 1948. A Napoli lottiamo duramente per rimuovere ostacoli e quelli istituzionali sono spesso i più difficili ed insidiosi. Adelante !

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Nei quindici anni in cui ho svolto le funzioni di Sostituto Procuratore della Repubblica ho vissuto di più con poliziotti, carabinieri e finanzieri che con mia moglie e i miei figli. Abbiamo condiviso investigazioni, procedimenti penali, pericoli, paure e risultati straordinari. Abbiamo spesso lavorato in pochi e con pochi mezzi per contrastare le più potenti organizzazioni criminali. Ne ho apprezzato in tante e tanti professionalità, passione per la giustizia, abnegazione, umanità. Ho conosciuto anche opacità professionali e deviazioni criminali, anche gravi. Il Ministro Salvini negli ultimi tempi ama indossare frequentemente felpe, giubbotti, distintivi vari della Polizia di Stato. Non mi riferisco al caso in cui si fa visita ad un corpo dello Stato e, nell’occasione, si indossa un cappello, una divisa, un distintivo. In tale ipotesi è anche un bel segnale, quale vicinanza istituzionale a chi si trova in prima linea: poliziotti, carabinieri, finanzieri, polizia locale, vigili del fuoco, protezione civile, medici, ecc. Nel caso di Salvini è molto diverso. Nelle occasioni più disparate il Ministro dell’Interno indossa vestiario ben visibile della Polizia. La Polizia di Stato è istituzione fondamentale per la tenuta democratica in uno stato di diritto. Nel nostro Paese vi sono stati poliziotti e poliziotte vittime delle mafie, del terrorismo, della criminalità comune. Certo, come in tutte le istituzioni, anche nella Polizia vi sono state deviazioni, anche molto gravi, di appartenenti al corpo, penso, per fare un solo esempio, agli inauditi fatti criminali durante il G8 di Genova nel 2001. La Polizia di Stato, così come le altre forze di polizia, sono lo Stato, non appartengono ad una parte. È grave che un ministro, importante esponente politico, segretario di un partito, strumentalizzi, a fini di parte, forse addirittura personali, una istituzione che è garanzia per tutte e tutti. Le forze di polizia hanno un potere enorme, soprattutto di incidere sulla vita delle persone, nel bene e nel male, sulle libertà individuali e civili, quindi non deve essere consentito a nessuno di strumentalizzarle, anche solo correndo il rischio di trascinarle in una logica di appartenenza, pur nella certezza che le donne e gli uomini della Polizia di Stato non si fanno certo strumentalizzare da nessuno. Ma il messaggio che passa potente nella comunicazione è inaccettabile. Non escludo che nel delirio di onnipotenza Salvini, vivendo quasi un deja vu o una dissociazione, pensi davvero di essere diventato un poliziotto, una sorta di capo politico della Polizia, allora, a questo punto, potrei suggerirgli qualche pista investigativa. Mi limito a due filoni, per brevità. Il primo. Indaghi su se stesso quale segretario della Lega per trovare i circa 49 milioni che secondo la magistratura sono stati illecitamente sottratti al popolo italiano. E siccome vengono prima gli italiani magari, con quei soldi, possiamo rafforzare i mezzi in dotazione alle forze di polizia. Il secondo. Verifichi bene le persone che stanno salendo sul suo carro politico, mi riferisco alle terre che ben conosco, quelle del sud, e scoprirà fatti non certo in linea con la storia della lotta al crimine. Ma Lei questo già lo sa, non credo abbia bisogno di inventarsi poliziotto. La mia opinione Ministro è che Lei, andando in giro con le giubbe della Polizia, produca un danno di immagine ad una istituzione che non è e non deve mai apparire di parte, che non appartiene ad una parte del governo, ne’ al governo intero, di qualunque colore politico esso sia. È una Istituzione del Paese a garanzia delle libertà di tutti coloro che si trovano in Italia. Onorevole Salvini, Lei legittimamente svolge pro tempore le funzioni di Ministro dell’Interno ma ovviamente non tutti si sentono rappresentati da Lei. Io, ad esempio, non mi sento garantito da Lei, anzi avverto che la sua politica mette in pericolo la stessa sicurezza del nostro Paese. Il fatto che Lei utilizzi, a mio parere indebitamente, nei luoghi più disparati, tra un incontro istituzionale ed una pizza, il vestiario e i segni distintivi della Polizia di Stato mi preoccupa. Lei, sig. Ministro, pratica un pensiero politico che considero improntato alla discriminazione razziale ed alla xenofobia, tanto per fare un esempio. Ritengo che Lei, ad esempio, non restituendo il maltolto quale rappresentante del suo partito non stia dando l’esempio ad un Paese in cui è diffusa una grave povertà. Queste sono ovviamente mie opinioni. Così come le sue opinioni sono totalmente diverse dalle mie. Non faccia più apparire, con immagini inguardabili, Lei come se fosse, in qualche modo, il rappresentante della Polizia di Stato. Immagino che non terrà in alcun conto le mie considerazioni. Nemmeno mi illudo che i suoi alleati di governo – che passeranno alla storia per averla catapultata da braccio destro di Berlusconi, a vice-premier del governo “del cambiamento”, consentendole di raddoppiare i consensi e facendola percepire come il vero dominus politico del governo – possano farla dissuadere da tali condotte. Chi lo sa se altri che hanno a cuore le istituzioni democratiche del nostro Paese non la portino a ragionare. Sig. Ministro faccia tutta la propaganda che vuole, ma eviti di strumentalizzare le istituzioni democratiche del nostro Paese. Si occupi, piuttosto, di mettere nelle condizioni le forze di polizia di avere più risorse, più mezzi e più personale. Lei non è un poliziotto, è un Ministro che, finora, ha fatto solo crescere nel nostro Paese insicurezza, rancore, razzismo, odio e violenza. È la mia opinione da italiano. Non come Lei che, nel 2009, indossava una maglietta con la scritta Padania is not Italy ed oggi indossa un altro titolo: prima gli italiani. Se dovessi crederle dovrei pensare che oggi Lei è contro la Padania. Il mio pensiero, invece, è che Lei è solo un abilissimo politico con un grande senso dell’opportunismo, se del caso da usare anche, senza scrupoli, sulla pelle dei più deboli, ancor meglio se hanno il colore della pelle nera. Cerchi, sig. Ministro, facendo anche leva sui suoi freni inibitori, di evitare di trascinare, nella sua propaganda, le Istituzioni della Repubblica che sono a garanzia della tenuta democratica del nostro Paese.

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