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I dati statistici parlano di record storico per Napoli. La Città nella sua Storia non ha mai avuto un numero di turisti così alto. E’ un fiume in piena da anni, milioni di persone. I dati statistici parlano di centinaia di milioni di euro di economia civile reale, diffusa, orizzontale, che arriva nelle famiglie e nei quartieri. I dati statistici stimano migliaia e migliaia di posti di lavoro creati. Siamo solo all’inizio della costruzione di una Capitale del mondo che arriverà, una volta superate le discriminazioni e le ingiustizie dei poteri centrali e dei sistemi criminali, alla sua totale autodeterminazione ed autonomia. Tre anni per questo obiettivo. E’ importante che ogni napoletano, ogni abitante della nostra amata Napoli, partecipi a questa rivoluzione per la Città. Insieme, uniti, siamo una superpotenza. Soprattutto di umanità. Noi ce la stiamo mettendo tutta, con pochi mezzi e senza soldi, con grande volontà, immensa passione ed infinito amore per Napoli. Se continuiamo così tra qualche anno Napoli produrrà ricchezza e lavoro per tutte e tutti, nessuno escluso, con riduzione delle disuguaglianze e con maggiore giustizia sociale. La forza del popolo e della Città è formidabile, Napoli è potente. Voglio ringraziare tutte le persone che mi stanno aiutando a guidare Napoli, Città tra le più difficili e che per me, nessuno me ne voglia, è la più bella del mondo.

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Sono orgogliosamente napoletano sempre, nella gioia e nel dolore, con i nostri difetti ed i nostri pregi. La nostra Città e il popolo napoletano sono stanchi delle ingiustizie. Ci riprenderemo tutto quello che ci avete levato, conquisteremo quello che ci spetta. Nulla di più di ciò di cui abbiamo diritto. La differenza tra Noi e quelli che usurpano i nostri diritti è che Noi comunque viviamo perchè amiamo ed abbiamo un cuore grande e profonda umanità, loro invece si sentono forti e potenti rubando, con furti di Stato o di Calcio. Il maltolto ce lo riprenderemo tutto, senza lamentele e senza cappello in mano, con la schiena dritta e con la lotta. La nostra dignità non ha prezzo, la nostra sete di giustizia è vasta e profonda. Uniti si vince, abbattendo i palazzi dei poteri corrotti, conquistando i nostri traguardi. W Napoli !!

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Oggi inizia la maratona in consiglio comunale per l’approvazione del bilancio. E’ un momento molto difficile per la Città. Avvertiamo sul corpo di Napoli e sulla pelle dei suoi abitanti gli effetti dei macigni istituzionali con cui ci hanno colpito e della montagna del debito storico che ci impedisce di migliorare i servizi. Dobbiamo affrontare tempeste, ma supereremo anche questa fase assai critica. Sono giorni che lavoro, anche di notte, per mettere a punto i piani di battaglia, la strategia fase dopo fase, al fine di raggiungere l’obiettivo. In questi giorni, come sempre, mi sono anche immerso tra la gente della nostra Città, ne sentivo un bisogno spirituale e materiale, per spiegare quanto male ci stanno facendo e per trarre dal popolo napoletano la forza per lottare. Ancora una volta le parole, i consigli, gli sguardi, gli abbracci, l’affetto e la passione della mia Città mi stanno dando quella forza necessaria per vincere con la nostra squadra la grande sfida contro le ingiustizie che rischiano di infrangere i nostri sogni. Siccome siamo testa dura ed anche visionari i nostri sogni, con le nostre volontà individuali e collettive, diverranno realtà. Nessuno potrà arrestare la rinascita di Napoli e la sua corsa – ad ostacoli – per ritornare capitale. Napoletani prometto che vinceremo. La storia di Napoli la scrive il popolo napoletano, nessun altro, men che mai chi si serve degli arnesi mortali di un potere costituito così profondamente intriso d’ingiustizia. Grazie a tutte e tutti per la forza che mi date, un’energia senza fine assolutamente necessaria per vincere le sfide che ci attendono. W Napoli !

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Napoli è stata la prima Città nella storia della repubblica italiana che ha indetto una manifestazione in piazza contro il debito ingiusto, odioso ed illegale che la Città non ha mai contratto ed anzi è vittima reiterata di quel debito. Diciamo No al debito che lo Stato ha contratto per il terremoto e per l’emergenza rifiuti. Ci volete distruggere nuovamente, dopo le calamità naturali, politiche ed istituzionali. Ma quante volte dobbiamo pagare !? Siamo stanchi delle vostre ingiustizie e della vostra violenza. La Città ed il suo popolo si sono rialzati da 7 anni e si stanno ribellando ad ogni forma di ingiustizia. Lotteremo per vincere anche questa battaglia assai difficile e così profondamente giusta e doverosa. Oggi, però, voglio ringraziare tutte e tutti per quello che state facendo per informare, per mobilitare coscienze e corpi, per lottare. Sono fiero ed orgoglioso del lavoro politico che tantissime persone stanno facendo. Stiamo lavorando per unire un fronte democratico popolare assai ampio. In questa battaglia per i diritti della Città e dei suoi abitanti non ci saranno vincitori e vinti, ma ci sarà un solo vincitore: la Città. La nostra volontà è quella di unità in questa battaglia, che non è solo napoletana. Osserviamo di aver anche – nostro malgrado – compattato pezzi di PD, Lega Nord, Forza Nuova e Casa Pound. Dal debito odioso dell’emergenza rifiuti al compostaggio politico. C’è chi opera sempre per amore della propria terra e c’è chi opera animato da rancore ed odio. Sabato è stato un giorno buono, la strada è ancora lunga e tortuosa, ma sento che supereremo anche questi ostacoli così duri ed ingiusti che impediscono sviluppo umano, uguaglianza e giustizia. Dedicare la vita a Napoli e per il bene comune non è sottrazione di tempo alla propria vita, ma è tempo acquistato per chi ha scelto di amare, in primo luogo, il prossimo. Grazie di cuore ad ognuna ed ognuno !

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Sabato 14 aprile alle 10 noi saremo in Piazza Municipio per manifestare contro il debito illegale, ingiusto ed odioso. Napoli si ribella al debito che non ha mai contratto. Qualche giorno fa, a poche ore dal termine ultimo per l’approvazione del bilancio, si è rischiato il tracollo sociale, economico, finanziario ed istituzionale della nostra Città, non per colpe dei napoletani o di chi l’amministra, ma per colpa di due debiti dello Stato: i commissariamenti post-terremoto (100 milioni di euro, 1981) ed emergenza rifiuti (50 milioni di euro, 2008). Solo grazie ad un miracolo laico abbiamo evitato il dissesto della Città, il terremoto sociale con tagli da macelleria umana (dai salari alla scuola, dalle politiche sociali ai servizi), la privatizzazione di beni di rilevanza costituzionale (acqua, trasporti, ambiente), la svendita del patrimonio storico della Città. Ci hanno provato con cattiveria. Napoli non può più stare sotto un attacco così violento da un punto di vista politico ed istituzionale. Abbiamo sventato l’assedio che rischiava di compromettere quanto di incredibile si è costruito in questi ultimi anni. Non si tollera l’autonomia e la rinascita della Città contro il sistema. Siamo disposti a pagare per le nostre azioni ed omissioni, ma non per le azioni ed omissioni di chi ha devastato nei decenni passati la Città. il debito ingiusto di commissariati di stato noi non lo paghiamo. La Giustizia dovrà vincere contro una legalità formale così violenta ed ingiusta. Non sarà la Città a pagare ulteriori prezzi, abbiamo già dato. Lotteremo fino alla fine, senza mai mollare e vinceremo questa battaglia che è giusta e sacrosanta. E’ importante la forza e la potenza del popolo napoletano. Da Napoli è partita la prima grande mobilitazione nazionale sul debito ingiusto che non potrà che essere condivisa da altri Comuni e territori. Sarà il popolo napoletano a dimostrare che la nostra autonomia, la nostra dignità, il nostro orgoglio, non sono in vendita. Il nostro bene comune è legato alle nostre vite. Lottiamo per conquistare i nostri diritti. Napoli non si vende e non l’avrete mai. La nostra sofferenza, la nostra indignazione, la nostra energia, la nostra forza, la nostra passione rimuoveranno tutti gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento del risultato. E’ una battaglia per i bisogni, per i diritti. E’ una lotta giusta per evitare tragedie sociali ed ingiustizie profonde. E’ cominciato il contrattacco finale ed il risultato non potrà essere la sconfitta, ma nemmeno il pareggio: ci arresteremo solo quando avremo vinto. Partecipa anche Tu, partecipate anche Voi alla conquista dei nostri diritti, alla vittoria finale. Con un grande NOI capiranno che sono finite per sempre le stagioni in cui Napoli ed i napoletani si potevano tenere al guinzaglio. Napoli è libera e va liberata da queste gabbie per una condanna che non ci appartiene, la Città è la vittima, non la responsabile. No al debito con cui ci volete seppellire ! La nostra voglia di libertà, la nostra sete di giustizia, la nostra gioia di vita seppelliranno il vostro debito !

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Napoli nelle festività pasquali è stata invasa da milioni di persone con gioia nel cuore e amore per la Città. Questo è il frutto di chi ha creduto nel riscatto e nella potenza di Napoli anche quando in pochi ci credevano dopo che alcuni ne avevano massacrato immagine ed identità. È solo l’inizio, la forza di Napoli e dei napoletani – con l’aiuto dei tantissimi turisti innamorati di Napoli – ci porteranno in vetta e ognuno potrà vivere con la bellezza della nostra Terra. Non molleremo mai, l’amore per Napoli sconfiggerà anche i nemici della Città. Grazie Napoli, nascere qui è un dono, vivere qui è una scelta che vale una vita.

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Sabato alle 22.30, vigilia di Pasqua, abbiamo approvato in Giunta il bilancio di previsione 2018 del Comune. E’ stato un lavoro durissimo, quasi impossibile. Sui conti del nostro Comune, già falcidiati da tagli per oltre un miliardo di euro, bloccati da gabbie normative e vincoli finanziari, hanno scagliato contro come meteoriti istituzionali due debiti dello Stato a gestione commissariale: uno di circa 100 milioni per un debito post-terremoto 1980 vantato dal consorzio CR8 ed uno di circa 50 milioni per il debito UTA derivante dall’emergenza rifiuti. Quest’ultimo beffardo se si pensa che la nostra amministrazione è quella che ha eliminato subito l’emergenza rifiuti distruggendo anche il sistema fondato sui rapporti tra camorra, affari e politica.La Città già paga la tassa sui rifiuti al massimo per gli anni dell’emergenza rifiuti, ora ci fanno pagare anche il debito del commissariamento. Il debito del terremoto è ancora più clamoroso. Lo Stato non paga il debito per i lavori post-terremoto del 1980, il creditore pignora le casse del Comune e non quelle del Governo, le nostre casse vengono bloccate per un anno, siamo costretti a pagare gli interessi per non morire, la Corte dei Conti applica una sanzione, in maniera infondata ed illogica, pari al valore del debito – circa 100 milioni – non allo Stato, ma al Comune ! Le vittime dell’usura di Stato vengono anche condannate, a pagare due volte + interessi. Ma non è finita qui. Ad appena 48 ore dalla scadenza del termine perentorio per approvare il bilancio in Giunta – pena lo scioglimento del Consiglio Comunale, la decadenza del Sindaco e l’arrivo di un altro Commissario – la Corte dei Conti ci notifica le motivazioni della Sentenza. Ancora una volta con un contenuto senza precedenti. Sempre a Napoli. Non entro ora nel tecnico per non appesantire la lettura, ma già fare un bilancio era impresa assai ardua, dopo la notifica delle motivazioni appare impossibile, o quasi. I vertici amministrativi del Comune, unitamente al mio Capo di Gabinetto, il Colonnello Auricchio, vengono nel mio Ufficio e mi prospettano quattro scenari, uno più drammatico dell’altro. il primo: gli effetti della sentenza sono quelli di provocare lo scioglimento del Consiglio Comunale, il bilancio non si riesce a chiudere, o comunque ci proveremo, mi dicono, ma il prezzo sarà altissimo. Il secondo: dichiarare il dissesto. Si congelano le procedure esecutive dei creditori, ma gli effetti sono devastanti: blocco di tutto, arretramento dello sviluppo della Città. Il terzo: per provare a fare il bilancio dobbiamo tagliare spese fondamentali e vendere gioielli della Città. Tra i tagli, nel foglio lacrime e sangue che mi sottopone il bravissimo Ragioniere del Comune, trovo l’eliminazione della refezione scolastica da settembre, il dimezzamento delle spese per il welfare, la contrazione del salario ai lavoratori, altra sequela di macelleria sociale.Oltre la vendita di beni monumentali ed anche lo stadio San Paolo. Il quarto: per evitare la macelleria sociale l’alternativa è la messa in liquidazione dell’azienda del trasporto pubblico ANM in quanto la funzione spetta alla Regione Campania e data la situazione drammatica non possiamo più sostenere il peso economico del nostro enorme contributo. Il quadro è drammatico. Non si deve perdere lucidità, nè lasciarsi andare alla depressione o alla rabbia, mi assumo, quindi, la responsabilità, da comandante della nave in tempesta forza 10, di far predisporre il bilancio in quanto grida vendetta andare in dissesto per un debito del 1981; di non praticare la macelleria sociale in quanto la Città, il popolo napoletano e, soprattutto, i più deboli non possono subire questa ingiustizia per colpa dello Stato. La soluzione che sembra prefigurarsi, nelle prime ore del countdown, è quella di far espletare alla Regione la funzione del trasporto che per legge le compete. Napoli è l’unica Città italiana che paga un contributo sul trasporto pubblico pari a quello della Regione, quando in Lombardia, Piemonte e Lazio – con capoluoghi ben più ricchi – grava il peso economico soprattutto sulle Regioni. Ma non mi voglio rassegnare, fa rabbia rinunciare alla nostra azienda che stiamo provando, tra mille difficoltà, a rilanciare. Siamo tutti al lavoro, senza un attimo di sosta ed alle 3 del mattino – nella notte tra venerdì e sabato – il miracolo laico. Grazie alla grande squadra che si è formata in questi anni al Comune riusciamo a realizzare il miglior bilancio possibile in condizioni proibitive. Un bilancio per l’anno 2018 senza tagli, senza mettere in liquidazione ANM, senza cedere i gioielli della Città, anche se costretti a mettere a garanzia per l’usura di Stato alcuni immobili che faremo di tutto per non vendere se si creeranno determinate condizioni amministrative, giuridiche e normative alle quali dobbiamo lavorare. E’ ormai evidente che la Città in questi anni è stata attaccata più volte da settori della politica e delle Istituzioni. La politica che il voto popolare ha cacciato dal’amministrazione della Città, dandomi l’onore e l’onere di guidare Napoli che amo senza limiti, non ha mai accettato di non poter più mangiare e fare affari. Ci vogliono fare fuori da sette anni. Fanno ancor più male, però, alcuni proiettili istituzionali, taluni dei quali anche perfidi, particolarmente ingiusti ed inaccettabili. Abbiamo superato il limite della sopportazione istituzionale. L’ingiustizia e la cattiveria con cui si sta attaccando la Città, il suo popolo – in quanto sugli abitanti ricadono gli effetti delle ingiustizie – e chi ha il diritto di amministrarla senza essere costantemente bersaglio di armi non convenzionali, devono trovare immediata riparazione. A chi ci vuol far morire con violenza politica e/o istituzionale senza precedenti in Italia – nessun Comune si tenta di far cadere usando un debito di cento milioni dello Stato del 1980 – risponderemo non con la loro violenza istituzionale e con la loro ingiustizia, ma con l’amore per la nostra Città e con la ribellione democratica alle ingiustizie. La legalità formale del potere costituito intriso di ingiustizia è solo un avvelenamento lento, ma mortale, della democrazia. Con gli arnesi delle officine di un potere formale senza Giustizia e contro Costituzione si è arrivati ad un passo da far crollare istituzionalmente, socialmente ed economicamente la terza Città d’Italia, dopo quello che Napoli – senza soldi – sta facendo per il Paese: dalla lotta alla corruzione e alla mafia, dalla cultura al turismo, dai giovani alla sua economia. La lotta si arresterà appena sarà eliminata questa vergogna senza fine del debito storico che non appartiene a questa Città e che non è stato contratto dal suo Popolo o dai suoi rappresentanti, non appena avremo la certezza che la sanzione non sarà applicata oppure che verranno eliminati tutti gli effetti, solo quando Napoli potrà godere di quelle condizioni di giustizia, parità ed imparzialità di cui finora non ha beneficiato. La pazienza è finita, ora metteremo in campo tutte le azioni necessarie – nessuna esclusa – perchè in queste ore ho visto davanti ai miei occhi sfilare le vittime della macelleria sociale ed economica a cui volevano condannarci per colpe di altri e per distruggere una Città che, finalmente, si sta riscattando con onestà, orgoglio, passione, umanità e forza. Con i suoi errori, ma con le mani pulite. Questa battaglia si vincerà soprattutto grazie all’unità del Popolo napoletano. Sono certo che uniti vinceremo. Abbiamo fatto un lavoro immane in queste ore, siamo stremati, ma sono fiero della nostra squadra. Adesso, tutti insieme, nessuno escluso, per combattere la battaglia democratica per conquistare – presso il Parlamento, il Governo e la Regione – i nostri diritti.

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