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Il mare mi fa pensare alla libertà, alla vita, al grembo materno, all’infinito. Chi tene ‘o mare cantava Pino. Chi tiene il mare guarda oltre, non ha mura davanti, lancia lo sguardo lontano, fin dove è possibile e dove non arriva immagina, sogna; chi ama il mare ha meno gabbie nel cuore. Quando i francesi presero la Bastiglia nel 1789 e quando i napoletani nelle quattro giornate del 1943 cacciarono i tedeschi ed i fascisti scolpirono con i loro corpi i valori di libertà, uguaglianza, fratellanza e giustizia. Questi irrinunciabili diritti potranno vivere per sempre – contro tirannie, dittature o finte democrazie – solo se ci saranno persone che lotteranno per attuarli in tutta la loro profondità rivoluzionaria. La lotta per i diritti accompagna da sempre la storia dell’umanità. Dove ci sono mari e porti i popoli, le culture e le religioni si sono contaminate assai e le città hanno prodotto radici indistruttibili, come la Storia della nostra amata Napoli racconta al mondo. Il mare dovrebbe essere fraternità. Quindi lottare per la nostra libertà significa lottare per le libertà di tutte e tutti, senza esclusioni e confini. Solo restando umani si potrà avere un mondo sicuro e giusto. Ed il mare che bagna le nostre terre deve essere azzurro non può essere rosso sangue. I bambini sono tutti uguali, quelli che in questi giorni possono godersi il mare in vacanza e quelli che su una zattera con gli occhi pieni di paura ed il cuore spaurito cercano la speranza di una vita. Altrimenti il mare non sarà più luogo di liberazione, in cui far naufragare dolci pensieri, ma un cimitero finanche senza nomi e senza sepolture. Sta a noi esseri umani decidere se scegliere di avere un cuore oppure un organo che ti fa anche sopravvivere a lungo ma non certo vivere avendo smesso di pulsare emozioni. A me piace pensare che nella mia amata Napoli Terra e Mare – beni comuni dell’umanità – sono la nostra Vita.

(foto di @GaeBal da Instagram)

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È davvero triste vedere il livello politico in cui sta precipitando il nostro Paese e che rischia di condurre l’Italia in un tunnel senza uscita. Una maggioranza parlamentare ed un governo che alimentano il loro contratto, la loro alleanza, con il sentimento della paura, della discriminazione, della caccia al nemico. Mai si era deliberatamente deciso di far morire persone in mare (tra cui bambini e donne), con evidenti responsabilità non solo politiche. Dopo decenni di politica travolta dalla questione morale l’Italia ha bisogno di altro prima che sia troppo tardi. Dopo anni di berlusconismo e renzismo, il bel voto fresco dato al M5S lasciava intravedere la possibilità almeno in una svolta “nuovista”. Macché. Si va a chiudere l’accordo con la Lega, il partito più vecchio degli ultimi anni, un partito che ha fondato la sua storia sulla secessione dell’Italia (per poi scoprirsi patriota), sull’odio nei confronti dei meridionali (terroni da respingere), alleato di ferro, ancora oggi, di Berlusconi, Dell’Utri, nonché camerati violenti del terzo millennio. Un partito travolto da scandali gravissimi (il cui leader oggi guida le forze della sicurezza del nostro Paese). Chi sperava in un voto per il cambiamento vero constata il “merito” storico del M5S di aver “lavato e riabilitato” politicamente Salvini, facendolo divenire maggioritario e, per certi versi, presidente del consiglio di fatto (almeno così percepito nell’agone mediatico). La prima e la seconda repubblica sono state travolte dalla questione morale, Lega compresa, e forse il successo dei 5S nasce anche da lì, ma anche la terza repubblica, almeno come la chiamano quelli del “governo del cambiamento”, sinora appare travolta dalla questione morale. Mentre il leader della Lega urla prima gli italiani, magistratura e polizia giudiziaria danno la caccia ai 50 milioni di euro circa sottratti dalla Lega agli italiani. Invidiabile coerenza della Lega guidata dal ministro dell’interno: hanno pensato prima al partito (e sono gli stessi di Roma ladrona). Per non parlare dell’inchiesta della Procura di Roma dove si apprende di un noto imprenditore romano – ora in carcere – che avrebbe pagato tutti i partiti e si apprende anche di un partito – il più “nuovo” di tutti – che si sarebbe avvalso come superconsulente del presidente di Acea, anche lui tratto in arresto. Prima i beni comuni urlano questi altri: poi ti domandi come mai Napoli sia l’unica città italiana che ha attuato il referendum sull’acqua pubblica (il nome dell’azienda non è Acea, ma abc: acqua bene comune). Ed allora per cominciare davvero dalle persone – e non più dagli F35 che anche questo governo continua a finanziare contrariamente a quanto detto in campagna elettorale, mentre invece i Comuni collassano – si deve costruire un’alternativa credibile, fondata in primo luogo su una forte connessione umana. Il contratto Lega-5stelle è fondato su interessi. Il contratto sociale dell’alternativa dal basso si deve, invece, fondare su connessioni umane e sentimentali. La politica della paura e delle mura porterà l’Italia in una situazione pericolosissima, ma l’opposizione non può certo essere il cd. fronte repubblicano o il renzismo di ritorno, oppure una certa sinistra inesorabilmente bocciata nelle elezioni. L’alternativa politica, morale, sociale, culturale, economica, etica ed umana si costruisce sui territori, con coloro i quali hanno lottato e lottano per i beni comuni, con chi sta con le persone fragili, con chi lotta per i diritti ed in particolare per il lavoro, per l’uguaglianza e per la giustizia sociale, con chi lavora per dare forza e coesione al Paese, con chi investe con competenza e passione per lo sviluppo umano e delle comunità, con chi lotta davvero contro corruzioni e mafie, con chi lavora per la difesa delle città, piccole e grandi. Unire diversità è produrre anche forza politica, per un’Italia coesa nelle sue diversità, valorizzando le autonomie. Purché lo si faccia con chi si è conquistato credibilità con coerenza, con chi non si è compromesso, con chi ha dimostrato che nel nostro Paese si può coniugare rivoluzione – come effettiva rottura del sistema – ed affidabilità di governo. Per dare voce e forza finalmente alle persone, tutte, senza gerarchie, con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Per un’Italia sicura perché riscopre orgoglio ed entusiasmo, non perché alimenta paure per consolidare il potere di pochi, con la solidarietà costruisci comunità sicure, con il rancore metti in pericolo anche il Paese. Per dare forza decisiva a quelli che stanno lottando per attuare la Costituzione e sono stanchi di resistere solamente. È scoccata l’ora del contrattacco. Anche per Napoli, perché la città possa vivere ancora meglio ed uscire dall’assedio finanziario e normativo che impedisce di curare bisogni e realizzare diritti, per il nostro sud, per la nostra Italia. Se saremo uniti, credibili, liberi, coraggiosi, forti e pieni di passione il contrattacco non potrà che portare il Paese, un giorno, fuori dal tunnel in cui sta precipitando: con ottimismo, visione, concretezza e senza tradire. Noi ci siamo !

(foto https://www.instagram.com/bbetulusta)

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Fermiamo l’invasione di odio

Fermiamo l’unica invasione che in Italia sta intossicando territori e persone: l’invasione dell’odio. Contribuendo alla morte di bambini, donne ed uomini, come sta facendo il Governo “Salvini”, non costruisci un mondo migliore, ma semini tanta rabbia. Se alimenti odio, rancore e violenza, come sta facendo il Governo “Salvini”, non puoi escludere che qualcuno ti ripagherà con la stessa moneta. Se vuoi un mondo più sicuro, con minori violenze, senza terrorismi e con meno tragedie migratorie, non partecipi a guerre ingiuste ed illegali, così come fatto dai governi negli ultimi anni, anche sostenuti da Salvini. Se vuoi più sicurezza, contro ogni forma di criminalità, rafforzi polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale, non come hanno fatto i governi negli ultimi anni, anche sostenuti da Salvini. Se vuoi meno corruzione e più onestà non ti fai finanziare nelle modalità in cui Lega e Salvini hanno fatto negli anni, da ultimo si veda quanto sta emergendo dalle indagini della Procura della Repubblica di Roma. Se vuoi evitare le bombe sociali di poveri ed emarginati, non “depositi” gli immigrati nei centri di accoglienza straordinari e negli alberghi, tutti negli stessi luoghi, come hanno fatto i governi degli ultimi anni, anche sostenuti da Salvini. Se pensi agli italiani davvero, non sostieni l’Europa ed i governi del fiscal compact, delle oligarchie, dei poteri forti e del pareggio di bilancio come hanno fatto i governi degli ultimi anni, anche sostenuti da Salvini. Se non vuoi mettere in pericolo la sicurezza nazionale di un Paese che sta rinascendo dalla cultura, dal turismo e dalle bellezze della sua terra e del suo popolo, non semini odio, come sta facendo il Governo “Salvini”, ma costruisci solidarietà, fratellanza ed umanità, antidoti efficaci per ogni forma di violenza. Allora Stop all’odio prima che sia troppo tardi. L’amore, ossigeno nella costruzione dell’alternativa, sconfiggerà l’odio ed è per questo che non ho mai smesso di essere rivoluzionario.

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Essere primi in Italia per cultura e turismo, onestà e talenti giovanili, partecipazione e beni comuni, è qualcosa di stupendo che ci riempie di orgoglio napoletano. Sappiamo quanto lavoro durissimo ed immane c’è dietro questo primato. Economia cittadina mai così forte, decine di migliaia di posti di lavoro creati solo con la forza del capitale umano. Tutto questo è frutto del lavoro, della passione, del coraggio, dell’amore, anche della follia, di tantissimi napoletani. Ogni giorno sempre più numerosi. Fa rabbia, però, constatare che tanti, troppi ostacoli ci vengono sempre frapposti e ci impediscono di poter contare su quelle risorse materiali, economiche ed umane che migliorerebbero di gran lunga i servizi e la qualità della vita della nostra città. Ostacoli normativi, finanziari, politici, istituzionali. Ostacoli dolosi, contro la città ed i suoi abitanti. Ostacoli contro Napoli, il suo popolo e la sua rinascita. Tutto voluto perché abbiamo abbattuto e continueremo ad abbattere poteri forti, clientes e mangiatoie senza fine. Questa Napoli rompe equilibri, da fastidio. Ed allora di fronte a chi, in mala fede, vuole il male della città è necessaria l’artiglieria pesante delle forze democratiche e popolari per abbattere gli ostacoli: con la potenza politica ed istituzionale di cui siamo capaci, con la forza popolare che è anima e corpo del laboratorio Napoli, con il diritto costituzionalmente orientato, con il coraggio della rivoluzione oltre ogni ostacolo. Mo basta, direbbe Pino Daniele. Siamo determinatissimi a rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono alla nostra rivoluzione ed al nostro diritto/dovere di governare nell’esclusivo interesse della Città e del suo popolo. Useremo tutte le armi, ovviamente non violente, della democrazia per disarmare le armi dei nemici di Napoli, non siamo più disposti a subire ingiustizie, Napoli vola e deve volare sempre di più, per tornare ad essere capitale in ogni campo, a prescindere da Governo e Parlamento. Noi, del resto, siamo più di una nazione, siamo un popolo senza confini, con una storia antichissima. Essere napoletani è un dono, portare Napoli sempre più in alto abbattendo gli ostacoli è onorare il dono con impegno civile, come una missione. La missione per Napoli e per il suo Popolo.

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C’è un vento di paura, di rabbia e di rancore che spira in tante parti del nostro Paese. La paura sembra a volte più forte della voglia di vivere. Sento invece forte l’orgoglio e la responsabilità di esser napoletano e Sindaco della mia amata Napoli. Nella nostra Città ci sono problemi, ferite, sofferenze, anche se non più di altre capitali del mondo, eppure Napoli ha una energia vitale unica ed anche nei momenti più difficili ha la forza rigenerativa come una sorgente d’acqua senza fine. Nella sua Storia, nelle strade, nelle piazze, nei vicoli, nei monumenti, nel mare, si trova sempre la forza e la leggerezza di guardare oltre, verso l’orizzonte, nell’infinito, dove lo sguardo si perde nell’immaginazione. La vita qui è più forte del buio, la luce vince le tenebre. I problemi sono tanti, ma in questa Città è cambiato il sentimento, l’animo, la predisposizione con il cuore alla vita e agli altri. L’umanità è la nostra arma. A Napoli prevale sempre di più la positività della forza dei napoletani per affrontare e superare gli ostacoli di ogni giorno. Insieme possiamo consolidare tutte le cose belle fatte ed affrontare le numerose difficoltà quotidiane. Essere primi per cultura, turismo, talento giovanile ed altro ancora sembrava impossibile, eppure abbiamo vinto la sfida. Napoli è un dono che si ricambia con amore e con impegno civile per la nostra comunità. Il mio impegno è massimo, giorno e notte, come sempre, senza purtroppo le risorse materiali necessarie di cui abbiamo diritto, ma con tutta la forza e la passione possibile, anzi oltre il possibile. Quando si ama si va oltre, senza calcoli e senza opportunismi: solo per passione della nostra Napoli, fiduciosamente uniti, raggiungeremo risultati bellissimi.

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Fate presto ! Da gennaio il Paese non ha un Governo nel pieno delle sue funzioni ed il Parlamento non legifera. Da poco abbiamo un Governo, ma assistiamo ancora solo ad una misera campagna elettorale che sembra non finire mai. Forse non vi rendete conto, governanti di stanza a Roma, che sofferenze, problemi, fragilità, assenza di risorse, normative inadeguate, hanno creato una situazione non più sostenibile. Non si può resistere all’infinito senza soldi, con norme che incatenano, senza possibilità di dare risposte concrete ai bisogni e ai diritti dei cittadini. In questa situazione gravissima si resiste, a Napoli, in condizioni proibitive, tra gli ostacoli e i silenzi dei poteri centrali e i tentativi di farci fuori anche con le tecniche dei cavilli formali utilizzati nelle stanze dei bottoni dell’ordine costituito. Ormai il tempo della sola resistenza sta per scadere ed anche la nostra pazienza si sta esaurendo. Siamo pronti ad una nuova fase. Siamo anche pronti a cancellare, in attesa che Governo e Parlamento battano un colpo, il debito non contratto dal nostro popolo. I debiti nostri li paghiamo, quelli dello Stato li paga lo Stato, comprese le sanzioni comminate a chi si ha la prova essere la vittima. A provvedimenti e leggi ingiuste, incostituzionali e disumane si deve reagire anche con azioni senza precedenti. Saremo la prima città europea, se non ci lasciate alternative, a cancellare, con una delibera, il debito di cui siamo vittime e non colpevoli. Il diritto serve non per uccidere, ma anche per liberare risorse per l’attuazione dei diritti costituzionali: acqua, territorio, cibo, casa, lotta alla povertà, solidarietà, scuola, sicurezza, servizi di pubblico interesse. Non ci costringerete a cedere, non ci avrete mai perché non siamo in vendita e perché dobbiamo attuare la Costituzione rimuovendo gli ostacoli. Il debito storico, ingiusto ed illegittimo, è uno dei principali ostacoli da rimuovere per attuare l’articolo 3 della Costituzione, per lo sviluppo della persona umana, l’uguaglianza e la giustizia sociale.

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I Governi, come sempre, si valutano dalle cose fatte e da quelle non fatte, dalle parole dette e dai silenzi, dalla coerenza e dai tradimenti. Anche noi valuteremo le azioni e le omissioni di questo Governo da quello che farà e da quello che non farà, senza pregiudizi e senza sconti. Politicamente questo Governo è lontanissimo dal laboratorio Napoli. Il Governo più a destra dalla Repubblica. Il mai con la Lega del M5S è divenuto alleanza e contratto. La Lega del Sistema, di Berlusconi, delle inchieste, della xenofobia, dell’odio per i terroni, del fiscal compact, delle guerre (da cui derivano le tragedie delle migrazioni). Nel contratto si legge la continuità con le politiche liberiste, manca la lotta alle disuguaglianze, le diversità sono percepite come un pericolo (del resto è stato firmato nel luogo dove siede il governatore della Regione Lombardia in quota lega che cominciò la sua campagna elettorale dicendo che in Italia era in pericolo la razza bianca), manca il Sud, manca la lotta alla mafia ed alla corruzione, è assente, in sintesi, l’attuazione della Costituzione ed il filo conduttore sono i sentimenti di paura e di respingimento. Noi, invece, dal basso, abbiamo fondato la nostra esperienza sull’umanità, sulla partecipazione popolare, sulla rottura delle politiche liberiste, sui beni comuni (a cominciare dall’acqua pubblica, che Di Maio propaganda ma che non fanno a Torino e Roma), dalla gestione pubblica dei servizi di rilevanza costituzionale, dalla rottura del patto di stabilità per salvare la scuola pubblica e le politiche sociali, dalla guerra al debito ingiusto ed illegale, dai beni comuni, dalle libertà civili, dalla lotta alla camorra ed alla corruzione. Portiamo in dote cose fatte, in una Città difficilissima, non abbiamo certo tradito sull’etica, non ci siamo alleati con il sistema (come si fa a ritenere la Lega un forza nuova se non nel fatto che va a braccetto politico con forza nuova e casa pound), è in atto da noi una rivoluzione popolare e culturale. Certo tante cose si devono ancora fare, gli errori si commettono, ma il sentimento a Napoli è quello positivo: umanità, solidarietà, fratellanza, partecipazione, orgoglio, il contrario della violenza verbale ed istituzionale, del rancore, del filo spinato, della repressione del dissenso. Senza soldi, finanche con le casse pignorate, abbiamo coniugato rivoluzione, rottura del sistema, resistenza ed affidabilità di Governo. Vogliamo, allora, da subito, cooperare lealmente, da un punto di vista istituzionale, con Governo e Parlamento e daremo atto con onestà e lealtà delle eventuali cose concrete buone che si faranno. Ma siamo già in campo per giocare la partita del contrattacco e del contropiede, da Napoli, dalla Città delle quattro giornate, primo popolo in Europa che cacciò con una rivolta i nazifascisti. Noi ci saremo sempre, per la Costituzione, nata dalla resistenza, con umiltà, determinazione, coraggio, passione e amore, senza mai mollare, come insegna la Storia della nostra Città. La Storia la fanno i popoli, non i governanti senza storia, soprattutto quando tradiscono il popolo dicendo una cosa e facendone un’altra.

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L’Italia è senza un governo nel pieno delle sue funzioni da gennaio. Dal 4 marzo, poi, siamo proprio senza governo. A Napoli, senza soldi, con le casse pignorate per mesi e nonostante l’assenza o l’ostilità di governi nazionali e regionali, governiamo. Mentre a Roma si discute in un clima di depressione, rancore e violenza, a Napoli si governa e si lavora senza sosta. Con umiltà, serietà, abnegazione, competenza, coraggio, passione e amore. Non ci interessano il potere e il sistema che corrodono, la troika europea, i contratti contro Costituzione. Da queste parti possiamo sbagliare, non centrare tutti gli obiettivi, ma lavoriamo solo per il popolo, che noi non tradiamo mai, e per la nostra Città. E Napoli sale sempre più in vetta per tanti fatti positivi. Se come pare lo scenario nazionale continuerà ad essere fosco ed anche pericoloso per incompetenze, bramosie di potere, lotte di palazzi e tradimenti elettorali, non ci resta che rafforzare l’autogoverno popolare della nostra Città. Consolidiamo ancora di più una forte unità tra popolo e rappresentanti eletti. In attesa di risposte governative e parlamentari che non si sa se e quando arriveranno, siamo pronti, con il diritto e con la Costituzione, a cancellare tutti i debiti ingiusti, illegittimi, illegali ed odiosi – quali quelli derivanti dai commissariamenti di Stato del post-terremoto e dell’emergenza rifiuti, nonchè quelli dei derivati delle giunte che ci hanno preceduto – che non ci consentono di applicare i principi costituzionali garantendo al popolo i suoi diritti. Mentre a Roma si discute senza sosta, si trama per il potere, si realizzano accordi e si consumano disaccordi, c’è un’Italia che va vanti, che soffre, che lavora e produce. Noi a Napoli andiamo avanti per la nostra strada: diversa dal renzismo, dal berlusconismo e dall’accordo tra M5S e Lega. In queste tre strade diverse dalla nostra c’è una presenza costante che si vede e non si vede: Berlusconi. Ci state portando al baratro, ma noi vogliamo vivere e Napoli oggi è viva più che mai. Ed allora l’autonomia ce la prendiamo subito, ampia e forte, staremo così meglio tutte e tutti e contribuiremo anche a costruire un’Italia più unita e coesa nella valorizzazione delle sue differenze.

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Ho sempre pensato, sin da ragazzo, che nella vita ciò che conta davvero è l’amore. L’amore per la vita, per le persone, per la bellezza, per le cose brutte che vuoi cambiare, per i più deboli. L’amore è il cuore che batte, è la passione in ciò in cui credi. Anche le lotte per i diritti e per la giustizia sono lotte d’amore, ti riempiono il cuore, spesso con prezzi alti da pagare. Nella vita istituzionale mi è capitato non di rado che per arrestare le mie lotte mi hanno anche proposto carriere facili, posti di potere di grande prestigio ed assai remunerati. Dovevo allora fermare le mie inchieste di magistrato, oggi le mie lotte per una politica istituzionale contro i sistemi. Gli ideali non si comprano, non sono mai stato in vendita, non ho mai avuto un prezzo. La politica è la più grande missione per chi sogna di voler cambiare il mondo, renderlo più giusto, meno diseguale, più umano. Ovviamente la politica fatta per amore, non per potere, interessi o affari. Non si parla mai del diritto alla felicità, ma la politica dell’immaginazione al potere è quella di provare a creare comunità in cui si possa essere felici. Giustizia sociale, umanità, uguaglianza di diritti tra persone diverse, solidarietà, fratellanza, pace. Il contrario delle politiche fondate sull’accumulazione del denaro, sulla corruzione, sulla distruzione della natura, sulle guerre. La politica dell’essere deve essere più forte della politica dell’avere. La politica non deve tradire elettori e popolo, non deve cedere al compromesso morale per raggiungere il potere, deve servire il popolo, non servirsi del popolo. La politica deve essere anche connessione con il popolo, sentimento, empatia, partecipazione. La rivoluzione non si annuncia se non hai la volontà di rompere con il sistema. Ed anzi legittimi il sistema più opaco. La rivoluzione è rottura del sistema ed affidabilità di governo. La rivoluzione è storia se fai la rivoluzione, se l’annunci e poi ti leghi con il sistema non è rivoluzione, ma revisionismo. Da Napoli non portiamo denari o poteri, ma sette anni di cose fatte. La nostra dote politica. Vogliamo unirci a tutte le persone, i movimenti, gli amministratori, i militanti che vogliono fare la rivoluzione senza confini. Dall’acqua pubblica, alla rottura dei rapporti tra mafia e politica e corruzione e politica, dai beni comuni, alla valorizzazione dei luoghi liberati per un diritto come strumento di trasformazione sociale e non come schermo formale per il grimaldello repressivo dell’ordine costituito, dalla pubblicizzazione dei servizi di rilevanza costituzionale, all’inclusione, dalle città dell’accoglienza contro le comunità degli egoismi, dalle città dei giovani, del turismo e della cultura contro le comunità del rancore. A Napoli, senza soldi, in una città difficilissima con tanti problemi, assediati dal sistema, dai debiti ingiusti ed illegali, aggrediti dalle politiche liberiste, abbiamo dimostrato che nulla è impossibile. Lavoriamo insieme, per l’unità, fatta di credibilità e coraggio, per l’attuazione dei valori costituzionali. Per una società più umana e più felice. Siccome il tempo è adesso, anche di questo discuteremo nell’assemblea congressuale del nostro movimento democrazia ed autonomia, venerdì 25 maggio, al cinema modernissimo di Napoli. Per costruire un’agorà ancora più forte, oltre i confini, per dimostrare che i sogni si possono realizzare se le volontà si uniscono. Il demos unito non si può arrestare, è solo il popolo che scrive la storia. Ho sempre vissuto da rivoluzionario e da romantico, nella gioia e nel dolore, per questo ci credo e non ho mai smesso di lottare e di sognare allo stesso tempo. Del resto solo chi ama vive e muore una volta sola, chi non ama muore ogni giorno o al massimo sopravvive.

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Nella madre di tutte le battaglie (quella contro il debito ingiusto) abbiamo ottenuto un grande risultato sul pignoramento delle casse del Comune per un debito del 1981 (CR8 terremoto). Dopo gli incontri che ho avuto a Palazzo Chigi la scorsa settimana, lo Stato si è accollato la gran parte del debito, come chiedevamo da mesi. Le casse si possono sbloccare. Lotta e cooperazione istituzionale con il governo Gentiloni hanno portato al raggiungimento dell’obiettivo. La strada è ancora lunga, le meteoriti del debito ingiusto e le gabbie normative e finanziarie, condotte ingiuste e pericolose di pezzi di ordine costituito, rischiano ancora di soffocare la Città. Ma sappiamo quello che dobbiamo fare per vincere e quello che la Città non farà mai e mai accetterà: il dissesto per le colpe e nefandezze di chi ha rovinato le nostre terre. Hanno prodotto disastri e rovine, oggi Napoli vuole vivere e superare le ferite ancora aperte. Da sette anni, senza soldi e con continui ostacoli istituzionali e finanziari, abbiamo portato – solo grazie ai napoletani – Napoli ad essere prima per cultura e turismo, in forte crescita per economia e lavoro. Napoli non accetterà più ingiustizie, la rinascita della nostra Città non merita questi macigni sul suo percorso. Siamo pronti e determinati a rimuovere, con ogni mezzo, tutti gli ostacoli che impediscono e impediranno lo sviluppo del popolo napoletano. Non si torna più indietro. Siamo pronti per ogni sfida, per vincere, per portare Napoli sempre più in vetta.

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