Il funerale organizzato dai Casamonica a Roma è vicenda assai grave e pericolosa, come tristi, imbarazzanti e inquietanti sono stati i silenzi o le pezze a colori di rappresentanti di varie istituzioni interessate.
Non deve e non può esistere che si consenta l’organizzazione di un funerale di quella portata, da parte di quelle persone ben note. Con l’aggravante che la Capitale d’Italia è da mesi e mesi sotto i riflettori per le note vicende criminali di mafia capitale e dintorni.
Il livello di attenzione doveva essere massimo. Con l’aggravante ancora che negli ultimi tempi già due episodi diversi ma gravissimi erano accaduti con evidenti responsabilità istituzionali rimaste impunite: l’assassinio del tifoso napoletano Ciro Esposito prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina e l’assalto di barbari tifosi olandesi alla fontana della Barcaccia del Bernini in Piazza di Spagna. E’ impensabile consentire un funerale di evidente simbologia mafiosa con carri, cavalli, suv al seguito, moto, musiche e orchestre dal tenore inequivocabile, manifesti offensivi, chiesa negata al povero Welby e consegnata invece ad un funerale in pompa magna per un esponente di una ben conosciuta famiglia. Il funerale del proclamato re di Roma e proclamando re del Paradiso.
Che vergogna !
Sembra un film con forzature caricaturali, invece è realtà. Italia, Roma, la Capitale del nostro Paese. Un elicottero che lancia petali al funerale. E poi ci riempiono di chiacchiere sulle efficaci misure antiterrorismo in Italia. Credo che quel funerale abbia lanciato un messaggio chiaro: a Roma facciamo quello che ci pare perché possiamo fare tutto, perché la teniamo in pugno. Roma Cosa Nostra direbbero loro. Se soggetti istituzionali sapevano ed hanno consentito sono complici di una delle pagine più buie dell’immagine del nostro Paese nel mondo; se non sapevano sono incapaci di garantire prevenzione e controllo nella Capitale del nostro Paese. Dispiace molto per la stragrande maggioranza di romani ed abitanti della città di Roma che non meritano questo sfregio, questo affronto, questa sfida in una delle città più antiche e belle del mondo. Non meritano, non meritiamo, l’occupazione mafiosa delle Istituzioni del nostro Paese. Roma e l’Italia non meritano le immagini di politici e rappresentanti delle istituzioni che vanno a braccetto con mafiosi e corruttori, ne ricevono voti e favori, e che continuano ad occupare ruoli nelle Istituzioni. Le mafie sono radicate nelle Istituzioni del nostro Paese. Non solo nella politica, la piovra ha esteso tentacoli ovunque.
Un cancro, da estirpare al più presto, con una terapia shock immediata. Hanno occupato pezzi importanti di Stato. Servitori dello Stato onesti non sono riusciti ancora a vincere la guerra, pur vincendo diverse battaglie. Fuori la mafia dallo Stato! Tocca a chi non ha nulla a che vedere con questa putrefazione di corpi, anime e cuori liberare l’Italia. Rivoluzione culturale, politica e civile, lotta quartiere per quartiere. Liberare l’Italia da questa melma istituzionale e politica che occupa le Istituzioni facendone scempio quotidiano.
Questa guerra la Roma onesta, l’Italia onesta la vincerà!

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