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E’ finita l’estate ed ancora una volta il bilancio turistico-culturale della nostra città è eccellente. Siamo sempre in vetta in Italia per crescita turistica e l’offerta culturale è all’altezza di una città capitale. Le persone che visitano la nostra Napoli sono sempre più entusiaste della vitalità e dell’energia che la città esprime, dell’ospitalità e dell’umanità del nostro popolo, sono ammirati di una città mondo non globalizzata. Questi risultati che ci siamo conquistati con tanta forza e passione vanno a merito dei napoletani e della città. Si consolida un’economia reale orizzontale che attraversa la città e si creano decine di migliaia di posti di lavoro. Se tutto questo ci riempie di soddisfazioni siamo molto indignati di come veniamo costantemente ostacolati, con vincoli normativi e gabbie finanziarie, nel nostro agire quotidiano nell’amministrazione della città. È evidente la volontà di non consentire alla città di poter realizzare diversi obiettivi strategici. Mentre per noi è fondamentale migliorare i servizi che innalzano la qualità della vita dei napoletani e di tutti coloro che si trovano nella nostra città, ci fa profondamente indignare il fatto che non possiamo realizzare quello per cui ci impegniamo, senza sosta, a causa di debiti dello Stato risalenti al terremoto ed all’emergenza rifiuti. Ci infliggono, ad esempio, una sanzione di cento milioni di euro circa per un debito dello Stato che lo stesso Stato ha ammesso essere suo: sei innocente ma devi pagare ! È incredibile fino a che punto sono arrivati. Ci vogliono costringere a bloccare servizi essenziali con ricadute pesantissime sulla città e sul suo popolo. Per decenni nessuno si è accorto di nulla: si sono mangiati soldi pubblici, hanno umiliato la città, l’hanno sommersa di debiti e rifiuti. Ora che la città rinasce e che potrebbe volare ancora più in alto provano a mettere piombo avvelenato sulle ali. Quello che ho visto e sto vedendo in pezzi di politica e di istituzioni ha uno scopo preciso: fermare la rinascita della città che turba equilibri di vario tipo ed interrompere il laboratorio Napoli che ha fatto della questione morale, della lotta alle privatizzazioni dei servizi costituzionali, della partecipazione popolare alcuni dei tratti salienti di un modello di città non omologata al sistema. Noi comunque non molleremo mai e faremo di tutto, senza lasciare nulla di intentato, perché le nostre lotte per i diritti e per la giustizia, nell’interesse del popolo sovrano, possano sconfiggere i giochi di potere che mirano a colpire la vita quotidiana di ogni cittadino della nostra Napoli. Agiremo nel rispetto della legge costituzionalmente interpretata e del popolo che ci ha eletto per governare.

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Nella nostra Repubblica compito del Ministro dell’Interno è anche, forse soprattutto, quello di garantire la sicurezza del nostro Paese. Nei primi cento giorni di Governo il Ministro dell’Interno Matteo Salvini si è conquistato, in linea con il Governo del cambiamento, il titolo di Ministro dell’insicurezza nazionale. Elencare tutte le ragioni di questo titolo così meritato non è agevole da sintetizzare. Il suo cavallo di battaglia, pompato dalla propaganda del potere, è quello di avere fermato l’invasione dei migranti nel nostro Paese. Falso ! Non c’è nessuna invasione e nessun merito si può attribuire a questo Governo sul tema dell’immigrazione, che è un tema serissimo. A cominciare dai centri di accoglienza straordinaria che provocano concentrazione di migranti tutti negli stessi luoghi, voluti da Salvini quando governava con Berlusconi e voluti oggi da Salvini che governa con Di Maio, anche grazie al via libera di Berlusconi. Mai si è visto, poi, nella storia della Repubblica, un Ministro dell’Interno incitare all’odio razziale e alla discriminazione di razza. Oltre ad essere una condotta vietata dalla legge lo sdoganamento degli istinti violenti repressi ha prodotto un aumento dei reati con motivazione razziale. Con Salvini Ministro dell’Interno sono aumentati i reati con motivazioni di razza che ricordano il ventennio fascista. Le condotte del Ministro, contro bambini, donne e persone inermi, che ha ordinato il sequestro per giorni, esponendoli al pericolo di vita nella barche della speranza, provocano odio e rabbia nei confronti del nostro Paese che ha, invece, una storia di solidarietà ed umanità. Il Ministro dell’Interno mette in atto condotte che espongono il Paese ed i suoi abitanti al pericolo concreto di sentimenti di vendetta in un conflitto dell’odio contro odio. La sicurezza non si costruisce esaltando paure, alimentando odio e inseguendo il nemico del giorno, che, guarda a caso, non è mai il corrotto o il mafioso, ma la gente povera e debole. Il Governo dal pugno di ferro contro i poveri e dalla spada di latta contro i potenti. Il Ministro dell’Interno non ha fatto nulla per potenziare la presenza delle forze di polizia per prevenire e reprimere i reati nei nostri territori. Nulla di nulla ! La sua ricetta è quella di armare gli italiani per difendersi da soli. Il far west territoriale. Liberi tutti di sparare a vista. Nulla di nuovo per un Ministro che già tace su ronde squadriste. È la riforma della legittima difesa. In Italia già esiste la legittima difesa e la giurisprudenza negli anni ne ha dato una interpretazione costituzionalmente orientata. Salvini vuole armare gli italiani per creare i prodromi di una guerra civile strisciante del bianco contro il nero, dopo avere per anni alimentato l’odio del nord contro il sud. Il Ministro dell’Interno nella nostra Repubblica ha anche il ruolo di tutelare le autonomie locali. Nulla di nulla sinora. Basterebbe togliere vincoli normativi e finanziari assurdi – è facilissimo se si ha la volontà politica – e potremmo, ad esempio, impiegare le forze della polizia locale di notte ed i festivi che oggi ci vietano e potremmo assumere domani cento poliziotti municipali che oggi ci impediscono. Per non parlare della questione morale. Il Ministro dell’Interno è il capo politico delle forze di polizia. Non dovrebbe sottrarre da segretario della Lega 49 milioni agli italiani, mentre ci sono appartenenti alle forze di polizia – i cui vertici dipendono dal Ministro – che non trovano i soldi trafugati. Prima gli italiani o prima il partito sig. Ministro ? Il Ministro dell’Interno dovrebbe stare attento anche ai suoi alleati. Le forze che si ispirano alle ideologie nazifasciste sono vietate dalla legge che il Ministro dell’Interno dovrebbe far rispettare ed, invece, si accompagna a quelle forze o, comunque, non ne prende le distanze. Il Ministro dell’Interno dovrebbe stare attento a chi sale sul carro della sua nera compagnia, del resto, poi, sul tema della lotta alla criminalità organizzata questo Governo sinora non ha fatto nulla. Il Ministro dell’Interno dovrebbe sostenere chi aiuta le persone fragili e non abbattere le esperienze di accoglienza nel nostro Paese tagliando fondi. Il Ministro dell’Interno dovrebbe avere a cuore le fragilità e la coesione sociale e, quindi, non armeggiare gli arnesi odiosi degli sgomberi e delle ruspe. Lo faccia con i mafiosi e finanzi, invece, i Comuni per realizzare alloggi per i senza tetto. Ma la responsabilità è troppo facile attribuirla solo a Salvini che è carta conosciuta. Salvini non sarebbe, tra l’altro, Ministro dell’Interno e capo politico di fatto del Governo senza i 5S. L’art. 95 della Costituzione attribuisce, poi, al Presidente del Consiglio e, quindi, al Governo intero la direzione politica. Ergo è del Governo la responsabilità politica di questa deriva pericolosamente autoritaria. Le condotte fasciste ed eversive si possono realizzare con il manganello ed anche con la violenza della legalità formale. Le violenze dell’ordine costituito che si veste di legalità, ma che sono contro giustizia e Costituzione, sono le più odiose ed insidiose. È grave ed inquietante che la direzione politica delle forze di polizia sia affidata a chi sta mettendo in pericolo la sicurezza e la coesione del Paese ispirandosi nitidamente alla discriminazione fondata sul colore della pelle, in palese violazione dell’art. 3 della Costituzione Repubblicana. Non si può sottovalutare questa deriva che mina le fondamenta della nostra Costituzione e della nostra Repubblica. Di fronte ad ideologie, condotte, provvedimenti e norme che si ispirano al pensiero fascista la risposta democratica deve essere adeguata e proporzionata. Il fascismo si sconfigge con la Resistenza. Il fascismo non è un pensiero politico ma è un crimine da combattere. Altrimenti la Storia non ci ha insegnato davvero nulla.

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Napoli ed i napoletani continuano ad essere formidabili protagonisti del panorama culturale nazionale ed internazionale. Da ultimo, per il cinema e per la tv, l’amica geniale credo che riscuoterà un grandissimo successo e la potenza di Napoli farà il giro del mondo. Da ultimo, per la musica e la cultura popolare tradizionale, migliaia e migliaia di persone in piazza Plebiscito per la notte della tammorra. Napoli, oggi, è il primo set cinematografico all’aperto d’Italia, 400 produzioni circa in tre anni. Napoli, finalmente, non è più Gomorra nel mondo. Chi viene per la prima volta o ritorna nella nostra Napoli respira aria nuova, fresca, di vita, energia, forza, orgoglio, di voglia di riscatto, di capacità di investire e rinascere. Insomma, una città non in decadenza, l’antitesi naturale ed umana della depressione. Da alcuni anni il percepito di Napoli nel mondo è: positività versus negatività. Questo è il più grande merito della Città di questi ultimi tempi, di chi ci ha creduto, di chi ci ha lavorato, di chi non ha mollato. I traguardi raggiunti ed il miglioramento delle tante sfide – a cominciare da quella dei servizi della città – sono sempre incerti e difficili. La Città, la maggioranza dei suoi abitanti, la nostra amministrazione, stanno dando il massimo, in contesti istituzionali, normativi e finanziari spesso proibitivi. Napoli ha raggiunto obiettivi che, per le condizioni date, erano quasi impossibili. La volontà e la passione hanno reso possibili tantissime cose. Per fare molte altre cose c’è bisogno soprattutto di leggi. Noi non siamo Repubblica e non possiamo legiferare. Finora le leggi ci sono state quasi sempre ostili, non raramente per dolo. Ultimamente, un primo segnale concreto sugli enti locali è venuto da Governo e Parlamento, grazie soprattutto ad alcuni esponenti governativi e parlamentari dei 5S, nonostante interferenze politiche ed istituzionali che non mancano mai quando si tratta del laboratorio Napoli. Siamo solo ad un passo, certamente concreto, ma assolutamente insufficiente. Napoli deve ancora subire la beffa odiosa del pagamento di debiti ingenti delle gestioni commissariali dello Stato – terremoto e rifiuti – ed addirittura di sanzioni di cui siamo incolpevoli. Dovremmo essere risarciti, altro che debitori ! Lo Stato ha già riconosciuto che quei debiti sono dello Stato ed allora noi non dobbiamo assolutamente pagarli, è una ingiustizia clamorosa. Con quei soldi, per capirci, possiamo innalzare enormemente la qualità dei servizi della nostra Città. Ci attendiamo, quindi, cambiamenti forti e coraggiosi nelle prossime settimane da parte di chi dice di essere al Governo ed in Parlamento per fare l’interesse dei cittadini. Altro tema, la sicurezza. Tema centrale in Italia. Napoli come reati ne ha meno di Roma e Milano, è una città che non si può identificare in Gomorra, ma certo le stese ci sono, come anche tanti reati. E che fa allora il Governo per rafforzare, ad esempio, la presenza delle forze di polizia nelle nostre strade ? Ha rafforzato gli organici ? Ha intrapreso misure concrete ? Nulla! Eppure vedo che alcuni parlamentari napoletani alleati tra loro, 5S e Lega, a proposito di alcuni gravi fatti criminosi accaduti a Napoli parlano come se stessero in campagna elettorale ancora oppure all’opposizione del governo nazionale. Se volete che la sicurezza si consolidi a Napoli, come altrove, andate dal “vostro” Ministro dell’Interno, Salvini, e ditegli di rafforzare le presenze delle forze di polizia, di fare concorsi, di acquistare autovetture, di pagare gli straordinari per avere più pattuglie in strada di notte. Ditegli anche di consentire ai Comuni, compreso Napoli, di poter assumere personale della polizia locale, da graduatorie già pronte, di poter avere gli strumenti normativi necessari per rafforzare il lavoro per la sicurezza. Insomma fate qualcosa di concreto per la sicurezza e se il Ministro vi dovesse dire che non ci sono risorse ricordategli, se potete, che deve restituire 49 milioni di maltolto agli italiani. Con quei soldi anche la sicurezza sarebbe più forte in Italia. Vedremo chi farà cose concrete, chi farà solo propaganda, chi dirà falsità, chi tradirà. Noi, come sempre, daremo in città il massimo, potremo anche fare errori certamente, ma aver portato Napoli così in alto, senza soldi e con norme ostili, è davvero un risultato enorme per il quale dobbiamo ringraziare solo la Città ed i suoi abitanti. Se finalmente un giorno avremo anche la possibilità di norme giuste e risorse che ci spettano anche altri obiettivi si potranno raggiungere rapidamente.

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È venuto il momento di accelerare, in modo forte e radicale, sull’autonomia della Città di Napoli, come si addice ad una Città che è una Capitale nel Mondo, oltre che del Mezzogiorno d’Italia. È dal 1861 che abbiamo dato, come si dice dalle nostre parti. Prima le casse del Banco di Napoli – che oggi di Napoli non ha più nulla – per risanare i debiti dei savoiardi; poi i meridionali in prima linea sul Piave nella grande guerra per difendere la Nazione; poi la liberazione dal nazifascismo che ha visto Napoli – nelle quattro giornate del 1943 – essere la prima città d’Europa, con una rivolta popolare, a liberarsi – prima dell’arrivo degli alleati – del più potente esercito del mondo, quello tedesco, coadiuvato dai fascisti italiani; poi l’enorme contributo dei meridionali nelle fabbriche del Nord nello sviluppo post bellico, a cominciare dalla Fiat; quindi le profonde ed ignobili discriminazioni che, da quarant’anni, vengono messe in atto nelle scelte politiche ed economiche dei Governi che hanno guidato il nostro Paese. Noi crediamo che il riscatto del Sud non passa dalla questione meridionale lasciata ai potentati che governano a Roma, ma dall’autodeterminazione dei popoli del Sud che, attraverso il senso di appartenenza alla loro Terra, devono lottare per emanciparsi nella conquista dei diritti. Napoli ha dimostrato che, anche da soli, ostacolata dai poteri centralistici ed autoritari, pur tra difficoltà e sofferenze, ci si può riscattare alla grande, con le mani pulite, contro Governi ingiusti ed arroganti, con la forza del diritto costituzionalmente orientato che si connette con le masse popolari sempre più protagoniste e non più supine al potere locale che andava a braccetto con quello nazionale. Napoli, quindi, ribelle al Sistema ed ubbidiente ai valori costituzionali. Resistiamo con sempre maggiore orgoglio popolare, con il riscatto e la rinascita della Città, con umanità senza limiti, con passione profonda e ritorno ad un’aria sempre più da Città Capitale. Ed allora di fronte ad un Governo ad evidente trazione anti-meridionale, di fronte al rafforzamento dell’asse Lombardo-Veneto per l’attuazione del referendum autonomista – già lavorano per dirottare la gran parte delle risorse verso i ricchi, dando elemosine al Sud, magari con la veste ingannevole di un pseudo reddito di cittadinanza – noi dobbiamo lanciare una sfida storica, mai pensata ed attuata sinora. La Lega ed i suoi accoliti agiscono con odio verso i Sud, con azioni discriminatorie, con pratiche all’insegna della disuguaglianza. Noi non dobbiamo pagarli con la loro stessa putrida moneta. Ma dobbiamo lavorare alacremente per rafforzare la coesione nel nostro Paese, valorizzando autonomie e differenze. Italia unita nelle sue differenze. Sfidiamo il Ministro Salvini e l’intero Governo sul tema dell’Autonomia. Siamo stanchi di ingiustizie e sopraffazioni. Autonomia del Sud non contro il Nord, ma per costruire un Paese in cui cessino finalmente le discriminazioni. Noi non odiamo i settentrionali, anzi, a differenza, invece, di chi odia i meridionali. Nelle prossime settimane per dimostrare che continuiamo a fare sul serio e che non si tratta di mera propaganda meridionalista, approveremo tre delibere. La prima. Napoli Città Autonoma, un manifesto politico concreto sull’autonomia della Città. La seconda. Cancellazione del debito ingiusto. Il debito contratto dallo Stato, in particolare nelle gestioni commissariali post-terremoto ed emergenza rifiuti, noi non lo riconosciamo. Lo cancelliamo dal nostro bilancio. Quei debiti non sono stati contratti dalla Città e dai napoletani, anzi noi siamo vittime ed andremmo semmai risarciti, altro che pagare il debito agli usurpatori ! Se oggi non avessimo quel debito frutto delle più invereconde collusioni tra politica, affari e criminalità organizzata, potremmo avere più autobus, più spazzatrici, più asfalto per le buche, più qualità della vita ed altro ancora. La terza. Realizzazione di una moneta aggiuntiva all’euro per dare forza a Partenope. Tre impegni, tre fatti, a breve. Vediamo se anche questo Governo ci ostacolerà! Poi anche altro. Una Città che torna sempre più Capitale – già lo siamo oggi per cultura, turismo, creatività, umanità – può anche ambire a forme originali ed innovative di azionariato popolare. Questo vale per i beni comuni, ma anche per quelli pubblici, compresi quelli sportivi. Napoli, nella sua Storia, ha dimostrato di volere e sapere scrivere la Storia. Sono certo che nei prossimi anni la Città sarà sempre più all’avanguardia, sempre più Capitale, per merito dei suoi abitanti e di quelli che, anche se non sono napoletani, amano la nostra Città. Se il Popolo vorrà e lotterà avremo una Città anche sempre più efficiente, vi sarà sempre più benessere per tutte e tutti, in libertà ed autonomia, senza i lacci di nessun padrone. Autonomia è potenza, democrazia è anche partecipazione alla rivoluzione. Il momento giusto è adesso. E vediamo se il separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani oggi ostacolerà questo progetto di autonomia dal suo scranno di Ministro dell’Interno. Noi, a prescindere, come sempre, andremo avanti, ed attueremo l’Autonomia, sempre per e mai contro !

(Foto di https://www.instagram.com/effemme19)

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In Italia negli ultimi decenni governi di centro-sinistra e di centro-destra hanno privatizzato quasi tutto fino ad arrivare a privatizzare e svendere le stesse coscienze di milioni di italiani. Eppure, dopo l’immane tragedia di Genova, scopriamo, per mero sciacallaggio politico, che sono diventati tutti contro le privatizzazioni, le concessioni, le dismissioni dei beni pubblici. Viva l’ipocrisia, la menzogna e la coerenza ! Eppure nessuno vi obbligava a distruggere l’identità di un Paese solo per i vostri tornaconti. L’alternativa esiste. In questi sette anni alla guida del governo di una delle città più difficili e complesse del mondo, senza soldi, sommersi dai debiti di uno Stato predatorio, avendo contro governi nazionali e regionali, in controcorrente rispetto al pensiero unico liberista delle privatizzazioni selvagge, siamo l’unica città italiana che non ha privatizzato nemmeno un servizio di rilevanza pubblica costituzionale, senza licenziare nessuno ed anzi cominciando anche ad assumere ! Ci sentiamo indignati perché le ferite le abbiamo sui corpi di chi lotta per gli altri e non per sé stesso. Dove eravate, dove siete, chi vi ha visto ?!?! Anche la Lega di Salvini che per anni ha governato all’insegna di privatizzazioni e svendite del patrimonio pubblico oggi, grazie al “volto nuovo” offertogli, a caro prezzo, dalla lavatrice politica dei 5S, urla contro le concessioni – da loro sostenute, compreso Benetton – e le privatizzazioni fortemente volute dallo stesso leader Salvini (l’uomo dalla spada di ferro contro i deboli e dalla spada di latta contro i potenti). Ed allora, in estrema sintesi perché ci vorrebbe un libro. Napoli è l’unica città italiana che ha ossequiato la volontà popolare del referendum per l’acqua pubblica; abbiamo trasformato una società per azioni in azienda speciale tutta pubblica, senza privati e multinazionali. Perché vi riempite la bocca tutti di acqua pubblica ed ancora non la rendete pubblica dove governate e non fate leggi per togliere dall’isolamento Napoli che è l’unica città che ha dato potenza al primo bene comune della vita ?! E la nostra azienda fa anche utili che investe nella città, salva posti di lavoro e si accinge ad assumere. Abbiamo tolto l’imprenditore Romeo – prima che venisse arrestato per le note vicende giudiziarie del caso Consip – dalla gestione del patrimonio immobiliare e realizzato delibere sui beni comuni in cui le collettività urbane che si prendono cura dei beni per la fruizione collettiva non sono occupanti da sgomberare, come fanno in altre città, ma abitanti che hanno liberato spazi e costruito profitto sociale; delibere sulla valorizzazione sociale del patrimonio; messa in sicurezza dei beni pregiati della città contro il rischio di vendite speculative. Abbiamo eliminato subito l’emergenza rifiuti – la vergogna per Napoli per anni – internalizzando l’intero ciclo di igiene urbana spezzando i legami tra politica, affari e camorra che creavano l’emergenza ambientale. Siamo riusciti, nonostante i debiti ingiusti che pesano come piombo sulla città per le gestioni commissariali dello Stato del post-terremoto e dell’emergenza ambientale, a non privatizzare il servizio del trasporto urbano e creare le condizioni per un suo immediato rilancio. E così via per tutti gli altri servizi. C’è anche tanto privato che funziona nella nostra Napoli, non sono i prenditori, ma quelli che investono con coraggio, competenza e passione ed ai quali cerchiamo ogni giorno di creare le condizioni per stare nella nostra città nell’interesse di una comunità solidale in cui lo sviluppo della persona vada di pari passo con la cura della città. Tutte queste nostre battaglie, ogni santo giorno, le realizziamo con le mani pulite, spezzando un sistema corrotto, avendo contro, nelle nostre scelte, governi nazionali e regionali. Perché ci sono contro ? Per farci cadere e dimostrare, quindi, che non vi può essere un’alternativa al pensiero unico delle privatizzazioni, del denaro per pochi, dei poteri forti, delle commistioni opache pubblico/privato, dei capitali sporchi. È stato durissimo, resistere senza ossigeno è quasi impossibile. La durezza delle politiche violente contro le scelte della nostra città si sentono non potendosi garantire, come vorremmo, la qualità di alcuni servizi, in primis proprio il trasporto. Come si fa governando così tanto tempo senza soldi ? Perché ci volete soffocare con debiti che non abbiamo contratto ? Perché approvate leggi contro chi non privatizza i servizi di rilevanza costituzionale ? Perché non ci consentite di assumere come vorremmo ? Dove eravate quando difendevamo Bagnoli dalle speculazioni e dai tentativi di mettere le mani su quel territorio ? Dove stavate quando lottavamo contro la vergogna dell’unica tangenziale a pagamento in Italia con profitti che non vengono nemmeno utilmente investiti nel nostro territorio ? Perché cercate di impedirci di governare nell’interesse dei nostri abitanti ? È chiaro allora perché Napoli e la nostra amministrazione, per questi ed altri motivi, sono sotto attacco violento da sette anni ?! Ci voleva la tragedia criminale di Genova per scoprirvi contro le privatizzazioni selvagge dei beni comuni !? La questione morale non è un esercizio vocale retorico per ingannare la gente, la questione morale è la scelta di una vita che comporta prezzi altissimi, è lotta dura contro la vera emergenza nazionale, che non è l’immigrazione, ma la corruzione e l’infiltrazione delle mafie nella politica e nelle istituzioni. Ora tutti sono per i beni comuni, per i beni pubblici….sempre e solo a parole. Dacci oggi il nostro like quotidiano. Noi la Costituzione abbiamo provato, nel nostro piccolo, ad applicarla sempre. Ed allora per concludere. Non credo affatto che chi abbia contribuito a disintegrare il Paese con politiche che hanno alimentato forti disuguaglianze ed ingiustizie – compresa la Lega – possa cambiare il proprio dna politico, in realtà le dichiarazioni di questi giorni servono solo ad ingannare gli italiani mentre ancora si piangono i morti di condotte criminali che sono la conseguenza di quelle politiche. Voglio solo sperare che chi non ha mai governato il Paese cominci a sostenere con fatti concreti, con norme, con provvedimenti coloro i quali da anni – indipendentemente dalle appartenenze politiche – con sacrificio, competenza, passione, coraggio, sbagliando anche e facendo errori per carità, hanno dimostrato che ci può essere l’alternativa nell’esclusivo interesse pubblico. Pensate un po’, care concittadine e cari concittadini, dove saremmo arrivati con la qualità dei nostri servizi se solo avessimo avuto politiche non ostili dai governi centrali e regionali; dove saremmo potuti arrivare se avessimo avuto la possibilità di investire, se non avessimo avuto divieti normativi e gabbie finanziarie che hanno volutamente creato per distruggere le politiche realizzate in attuazione della Costituzione. In sette anni ci avete assediato, abbiamo resistito, non abbiamo mai mollato, non ci avete mai potuto avere perché non siamo in vendita, perché non abbiamo un prezzo ed i nostri valori e la nostra etica non si vendono e non si acquistano. Se da oggi, finalmente, potessimo contare in un qualche cambiamento nelle politiche nazionali non potremmo che esserne ovviamente lieti. Ma se anche non farete nulla siatene tutti certi che noi lotteremo sempre fino alla fine ed alla fine vinceremo perché la nostra lotta non è per noi stessi e per i like dallo sguardo corto ma è per l’uguaglianza e la giustizia sociale.

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L’immane tragedia di Genova sconvolge ancora l’intero Paese a distanza di giorni. Rabbia, indignazione, paura, hanno tristemente unito l’Italia. L’inaccettabile destino delle vittime ed il ricordo, per me, non può che tornare su Giovanni, il giovane operatore che con la telecamera mi ha fatto apprezzare la sua umanità e la sua professionalità. Alcune considerazioni a questo punto bisogna pur farle. La prima. In uno Stato di diritto la responsabilità di un fatto criminoso viene stabilita dalla magistratura nella sua autonomia ed indipendenza. Trovo grave che chi governa e detiene il potere ai massimi livelli – con cadaveri e dispersi ancora sepolti dalle macerie e con una rabbia diffusa tra la gente – consuma processi sommari trovando anche i “colpevoli” in relazione all’evento delittuoso additandoli al pubblico ludibrio per mere esigenze di bieco consenso. La seconda. La rissa da propaganda a poche ore dal disastro, la perenne campagna elettorale, la politica della titolite, dell’annuncite e dei like da consenso del giorno, dell’applausometro dallo sguardo corto, degli inqualificabili selfie durante i funerali, dei comizi e delle cene mentre si cercavano i dispersi e si aveva il dovere di stare sul posto invece che davanti una torta, hanno raggiunto livelli nauseanti. La terza. Le responsabilità politiche di chi ha governato negli anni precedenti, anche sul tema delle privatizzazioni e delle concessioni, sono talmente evidenti che le hanno plasticamente sottolineate le elettrici e gli elettori con il voto del 4 marzo. La lega certo non può tirarsi fuori, avendo governato Paese e regioni importanti e certamente privatizzazioni e concessioni hanno caratterizzato anche i governi di centro-destra. La quarta. Le responsabilità politiche che si richiedono ad un governo che si accinge a varare la sua prima manovra economico-finanziaria. Governo e Parlamento devono finanziare la più imponente opera pubblica necessaria per il Paese, ossia mettere in sicurezza l’Italia: le scuole, gli edifici, le strade, i fiumi, le montagne, il verde, le infrastrutture, le coste. Insomma un radicale cambiamento per la sicurezza d’Italia. Per rinvenire le risorse qualche indicazione: diminuire le spese militari che il Governo invece si accinge ad aumentare; lotta rigorosa all’evasione, al riciclaggio del denaro sporco ed alla corruzione; incremento della tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni immobiliari; cancellazione delle opere inutili, come la TAV in Val di Susa, il terzo valico del nord ovest, la TAP ed altre ancora, revoca o drastica revisione delle vergognose concessioni di litorali, autostrade (tangenziale di Napoli compresa, unica a pedaggio in Italia !) e di beni comuni; ripubblicizzazione di servizi svenduti ai poteri oligarchici in ossequio al pensiero unico liberista; eliminazione dei vincoli normativi e finanziari che impediscono agli enti locali di mettere in sicurezza i territori e migliorare i servizi, consentendo di avere ed impiegare le risorse economiche ed umane necessarie; eliminazione del pareggio di bilancio in Costituzione. Ci incuriosisce, poi, chi nel Governo odiava il Sud ed i meridionali ed ora – che cosa non si fa per il consenso ed il potere per il potere – si scopre amante del pesce pugliese, della mozzarella di bufala campana, delle città ai piedi dell’Etna per finire in pieno ferragosto alla chicca del comizio a San Luca in Aspromonte. In quelle terre così belle e così complesse il Ministro dell’Interno ha promesso che sconfiggerà camorra, mafia e ‘ndrangheta. Mentre urlava nel comizio ci sono magistrati e forze dell’ordine che sono ancora alla ricerca dei circa 50 milioni di euro che la Lega avrebbe sottratto agli italiani. Una piccola parte di quel denaro, sig. Ministro, basterebbe nella mia Napoli per dare un tetto a numerosi senza tetto, a cominciare dagli italiani a Lei tanto cari…a parole. E poi, sig. Ministro, prima di fare dichiarazioni roboanti sulla sconfitta delle mafie – tema troppo serio per coloro i quali le contrastano davvero a fatti e non a chiacchiere – forse non sarebbe male, visto anche il ruolo che ricopre e che non Le consente di non sapere, di essere un po’ più cauto su chi si avvicina e sale sulla Sua carrozza politica. Nulla potrà avvicinarci politicamente a questo Governo la cui guida politica continua a lavorare per discriminare fortemente in base ai luoghi – nord/sud – ed in base alla pelle – bianchi/neri – , ma qualora, finalmente, nella manovra di bilancio vi sarà un’inversione di rotta ci farà piacere darne atto con la nostra onestà intellettuale ed istituzionale. Noi, come sempre, comunque, staremo in prima linea.

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Sinora l’estate da Palazzo San Giacomo è stata caratterizzata da un lavoro durissimo ma assai proficuo. È stato fatto assai per la nostra Città. Tra l’altro, siamo intervenuti su tutte le società partecipate mettendo in sicurezza lavori e funzioni e creando i presupposti per un autunno migliore per i servizi per i nostri concittadini. Dal dissesto dato per certo dai più, alla sicurezza dei conti ed al rilancio di tutte le partecipate pubbliche. Abbiamo approvato in Consiglio Comunale una manovra di bilancio davvero ottima, con un lavoro egregio delle donne e degli uomini del Comune. Grazie, per un risultato impensabile solo alcuni mesi fa. Voglio ringraziare la nostra maggioranza in Consiglio per la compattezza ed il contributo utile al risultato. Abbiamo messo in atto un dialogo politico ed istituzionale a livello nazionale di alto profilo su più fronti. Il nostro movimento politico demA sta crescendo e si sta diffondendo con l’entusiasmo dei militanti sempre più numerosi. Una serie enorme di risultati estivi che abbiamo raggiunto come amministrazione sono decisivi perché il 2018 sinora è stato assai complicato ed in Città le sofferenze non sono poche. Alla vigilia di ferragosto mi sento di poter affermare che da settembre inizia una fase nuova da ogni punto di vista: amministrativo, istituzionale, politico. Obiettivo è portare Napoli ai vertici in tutto entro i prossimi tre anni, a cominciare dai servizi, la vera grande sfida urbana. Dai servizi sociali, a quelli urbani, dalle infrastrutture, alla mobilità, dal verde, al decoro. Insomma tanto da fare ancora per continuare ad essere sempre più capitale, da ogni punto di vista. Napoli e la sua gente centreranno questo obiettivo, noi saremo in prima linea, come sempre.
P.S. Se passa l’ultima boutade del ministro oscurantista secondo la quale non saranno più riconosciute le famiglie omosessuali, il bimbo – che vedete in foto – che ho avuto l’onore di registrare nell’anagrafe del Comune di Napoli, nato da persone dello stesso sesso, non avrà diritti, non sarà uguale ad altri bimbi. La famiglia è forte non se sopprimi diritti e neghi le libertà civili, ma se il legame d’amore è solido. Non riconoscere diritti a questi bimbi o farne morire altri nel mare perché hanno la pelle scura non è costruire comunità con famiglie solide e felici. Le comunità si fondano su legami di amore, non con recinti esclusivi imprigionati da catene di rancore e di odio.
P.S.2: mentre non trovano i soldi per i diritti degli italiani – e dicono prima gli italiani -mentre si tagliano i fondi per le periferie delle nostre città, nessuno parla dei tanti bambini yemeniti morti da bombe vendute dall’Italia all’Arabia Saudita. Nessuno ne parla anche perché nel prossimo bilancio del Governo le spese militari aumenteranno addirittura per come ordinato da Trump ai Paesi della NATO. Non salvare vite umane nel Mediterraneo e vendere armi di distruzione di massa a chi sta massacrando civili sono due crimini che meriterebbero un governo del cambiamento. Ma per loro questi non sono crimini, per loro i delitti li commettono chi dedica la vita alla solidarietà e a salvare le vite umane.

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Con una delibera di giunta di venerdì scorso abbiamo messo in sicurezza oltre cento dipendenti di una partecipata della nostra azienda pubblica dell’acqua. Oltre cento posti di lavoro salvati. Anche questa impresa sembrava impossibile. Ma soprattutto abbiamo consolidato la mission della nostra azienda speciale pubblica ABC (acqua bene comune) che si occuperà ancora più efficacemente non solo di acqua, ma dell’intero ciclo delle acque, fognature comprese. Ricordo che Napoli è l’unica città italiana che ha attuato il referendum sull’acqua pubblica del 2011. Anche contro leggi nazionali e leggi regionali abbiamo rispettato la volontà popolare. Siamo al lavoro quotidianamente per rafforzare le nostre partecipate, tutte pubbliche, garantire i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, migliorare i servizi che per assenze di risorse economiche – a causa del debito ingiusto e dei tagli scellerati dei governi – non di rado non solo all’altezza delle aspettative degli abitanti della nostra città. In questi giorni ci arrivano anche dati positivissimi sui posti di lavoro che si sono creati a Napoli negli ultimi anni grazie alla rinascita della città: decine di migliaia di posti di lavoro, in comparti molto differenti, in fasce di età diverse, con residenze in tutti i quartieri. Un risultato su cui abbiamo lavorato tanto e di cui spesso si tace. La politica sana non offre posti di lavoro in cambio di altro ma crea le condizioni per realizzare posti di lavoro. Il tutto con le casse sempre vuote. A proposito di norme inique e vincoli finanziari oppressivi voglio dare una bella notizia. Nella settimana passata in commissione bilancio del Senato è passato un emendamento molto importante per gli enti locali in predissesto e, quindi, per Napoli. Ci ho lavorato molto in questi mesi. Sugli enti locali è un primo segnale, insufficiente certo, ma molto forte. Su altre norme stiamo lavorando costruttivamente con il Governo e ci attendiamo ulteriori risposte a breve nell’interesse dei cittadini. In sette anni è la prima volta che si raggiunge sul tema degli enti locali un livello così ben augurante di cooperazione tra noi e il Governo. Per questo risultato raggiunto desidero darne atto, in particolare, alla vice ministro dell’economia Laura Castelli, al vice premier Luigi Di Maio ed al Presidente della Camera Roberto Fico. Autonomia politica per la costruzione delle alternative e leale cooperazione istituzionale sono due caratteristiche irrinunciabili del nostro agire politico, amministrativo ed istituzionale. Sempre avanti !

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I bambini sono tutti uguali. Frase che rischia di restare priva di contenuto se non vengono riconosciuti i medesimi diritti a tutte le bimbe e a tutti i bimbi. Penso alle doverose trascrizioni che alcuni Sindaci – Napoli in testa – stanno effettuando, nei registri delle anagrafe, delle bimbe e dei bimbi con due genitori dello stesso stesso. Un bimbo che nasce deve avere gli stessi diritti degli altri bimbi anche se ha due genitori dello stesso sesso. Uguaglianza senza distinzione di sesso recita la Costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo. La forma crea legami che spesso sono catene e dietro quelle catene si celano non di rado violenze indicibili; la sostanza forte dei legami è invece l’amore. Le famiglie belle sono quelle dove c’è amore, la vera ricchezza di ogni legame. Mi interessa poco la forma, il contratto, il vincolo, la sessualità delle persone che si uniscono, per me la vera famiglia è quella dove c’è amore. C’è famiglia dove c’è amore, il legame che scioglie l’odio. Quanta violenza che si cela dietro alle vesti e alle forme degli ordini costituiti: sempre più casi inaccettabili di pedofilia nella Chiesa, violenze psicologiche e fisiche nelle famiglie borghesi e semmai cattoliche, quanto odio e perversioni anche nelle famiglie ritenute “normali” secondo i canoni del moralismo leguleio. Quante devianze nascoste dietro una normalità apparente e quanto amore dietro legami ritenuti anomali. Ed allora è giusto che ognuno la pensi come vuole sulla famiglia, ma per me solo l’amore crea legami e scioglie catene, l’amore ha la potenza di superare ogni limite ed abbattere anche forme ingiuste. La nostra Costituzione sancisce uguaglianza dei diritti che il ministro oscurantista Fontana rinnega. P.S. Amore e Natura, altro legame di vita e di libertà. Ho avuto la fortuna di osservare in viaggio l’eclissi stupenda di luna dalla Serra Dolcedorme sulla vetta del Pollino: la luna e le stelle sopra una montagna bellissima ricca di boschi. Una magia unica. P.S. Dedico questo post di diritti e di vita alla libertà di Jorit – talento napoletano, nostro amico – per la quale abbiamo lottato da sabato pomeriggio. Jorit liberato ! L’arte non si arresta !

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In questi mesi abbiamo analizzato e sviluppato dati oggettivi sull’economia reale e sul lavoro legati alla crescita di Napoli di questi anni. I risultati sono senza precedenti in termini di economia orizzontale e di posti di lavoro che abbiamo creato. Stiamo lavorando per migliorare e consolidare questi successi. Stiamo predisponendo strumenti innovativi per evitare la gentrificazione del cuore della nostra città e per rafforzare il l’identità napoletana. Stiamo lavorando in queste settimane perché il Governo ci dia gli strumenti che ci spettano per innalzare il livello dei servizi della nostra città e per migliorare, quindi, la qualità della vita. Sono certo che continuando nella direzione che ci siamo conquistati con competenza, coraggio e passione la nostra città potrà consolidare la sua potenza e creare ancora tantissima occupazione. Abbiamo bisogno di tutte le persone di buona volontà per rimuovere ostacoli e far vivere sempre di più la nostra Terra facendola divenire sempre di più un luogo in cui restare e venire a vivere. Grazie a tutte e tutti per quello che fate e farete per la nostra amata Napoli.

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Assalto al PM

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