I diritti delle lavoratrici e dei lavoratori non si comprimono.Se democrazia e giustizia muiono nelle fabbriche, allora muiono anche nel Paese.

Perchè l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e non sulla schiavitù. Oggi è un bel giorno non solo per Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, ma per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

La Corte d’Appello del Tribunale di Potenza ha accolto il ricorso presentato dalla Fiom, condannando la Fiat per comportamento antisindacale e ordinandole il reintegro, presso la Sata di Melfi, dei tre lavoratori che furono licenziati con l’accusa di aver sabotato la produzione durante uno sciopero.

La vicenda, rispetto a cui giustizia è stata fatta, continua e continuerà, però, ad interrogare la politica in senso più generale: resta infatti l’urgenza di difendere i diritti di chi lavora e la libertà sindacale. Per questo il 9 marzo saremo a Roma con la Fiom.

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