Per certi versi l’asse Sacconi – Lega è più letale di quella che tiene insieme la stessa Lega con il ministro Tremonti. Il caso Alenia è solo l’ultimo di una sequenza che offende i lavoratori. In particolare offende proprio quelle persone che formavano un tempo il glorioso polo industriale alle porte di Napoli, tra Casoria e Pomigliano d’Arco. L’asse Sacconi – Lega ha consentito, senza porre nessuna resistenza ma piuttosto agendo come nefasto facilitatore, la decostruzione sistematica dei diritti dei lavoratori, permettendo la nascita di un contratto al di fuori delle regole nazionali per lo stabilimento Fiat di Pomigliano. Una pubblicità comunica che il Napoli avrebbe una nuova tifosa, la Panda made in Pomigliano. Ma che io sappia oggi a Pomigliano d’Arco la Fiat  non ha ancora avviato la messa in produzione della nuova Panda e, ha riassunto, con un contratto che con l’evoluzione dei diritti ha poco a che fare, meno di un quinto dei 4900 lavoratori che componevano il Gian Battista Vico. Il Napoli avrà anche una nuova tifosa, anche se è risaputa la passione dei proprietari della Fiat per la Juventus, ma di certo la nuova Panda non tifa per chi a Napoli lavora.

Per la Fiat, come oggi per l’Alenia, viene usato da parte dell’azienda e non solo il tema della produttività. Far passare il ceto lavorativo meridionale come lavativo e poco incline al sacrificio è un ritornello promozionale che non attecchisce più. Nel comprensorio napoletano esiste una classe operaia specializzata, di età media bassa, completamente scaricata dalla irresponsabilità di questo esecutivo sempre più ostaggio della Lega. Portare nel varesotto le commesse fino ad ora spettate allo stabilimento Alenia di Casoria è un torto a tutto il Paese. La stabilità del settentrione del paese passa anche, necessariamente, per lo sviluppo delle aree meridionali. Attuare una pesante delocalizzazione in favore non di economie apparentemente più vantaggiose, ma in favore delle roccaforti della Lega è un insulto al sistema Italia.

Chiudere lo stabilimento di Casoria dell’Alenia significa annunciare la prossima chiusura anche degli insediamenti di Nola e Capodichino. Privare quest’area completamente di lavoro “bianco” significa condannare una intera generazione al sommerso e alle tentazioni della camorra. Di questo la Lega oggi è responsabile e tutto l’esecutivo nazionale ne è accondiscendente. Ai lavoratori dell’Alenia di Casoria la solidarietà del Comune di Napoli.

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