Le elezioni amministrative a Napoli hanno visto nascere un movimento popolare democratico desideroso di partecipazione politica. La società civile ha dimostrato la propria vitalità e il proprio entusiasmo verso la vita pubblica, superando quella comprensibile delusione nutrita dopo anni di amministrazione deludente, a livello locale e soprattutto nazionale. I cittadini e le cittadine di Napoli hanno scelto di esserci, di determinare il corso della storia, di farsi protagonisti di una nuova stagione morale e politica della città. Un messaggio di speranza che giunge a tutto il paese, governato da un esecutivo instabile e compromesso, che ha offeso la democrazia a colpi di leggi ad personam, di privatizzazioni selvagge, di riduzione del parlamento ad organo di ratifica dei voleri del premier. Ai cittadini e alle cittadine di Napoli, e più in generale a tutti gli italiani, rivolgo dunque un sentito appello affinchè  si rechino a votare i quattro quesiti referendari. E’ infatti necessario dimostrare che il vento di libertà e partecipazione, sollevatosi in occasione delle recenti elezioni, è tutt’altro che spento. Ma soprattutto è essenziale contrastare il piano di chi vuole nel governo – e non solo – attuare una riduzione della democrazia ad “affare”per pochi, gestito nell’ottica dell’esclusivo guadagno economico, amministrato contro gli interessi generali e i diritti di tutti. Andiamo dunque a votare e difendiamo la nostra democrazia. Indichiamo quattro SI per dire no. No alla privatizzazione di un bene comune come l’acqua, no al nucleare in quanto fonte energetica pericolosa-costosa-superata, no alla fine dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge introdotta dal legittimo impedimento. L’esecutivo teme il possibile successo del referendum non solo nel merito di ciò che andrebbe a contrastare (la speculazione sull’acqua e sul nucleare da parte delle lobby e dei prenditori di soldi pubblici vicini a chi governa) ma anche per ciò che significherebbe sul piano politico: l’esistenza di una società civile vigile e consapevole che non si fa ingannare, che mantiene capacità critica, che sceglie di difendere i suoi diritti difendendo così anche la democrazia. La stessa che da anni  viene minacciata da un piano autoritario e classista come quello portato avanti da Berlusconi e dal suo governo.

Luigi de Magistris

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