Tre anni fa il Governo Monti ci voleva imporre per la spending review la chiusura delle scuole e degli asili comunali. Ci opponemmo ritenendo che i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione dovessero prevalere su leggi e provvedimenti ingiusti. Le scuole non si possono chiudere per i patti di stabilità. Le scuole non furono chiuse, predisponemmo con coraggio i contratti per circa 400 maestre e poi indicemmo anche un concorso con cui abbiamo assunto a tempo indeterminato oltre 350 insegnanti. In questi giorni a causa delle politiche liberiste e di strangolamento finanziario dei diritti costituzionali da parte del Governo Renzi si rischiava di non garantire il diritto alla scuola per i bambini diversamente abili in quanto l’accompagnamento a scuola non viene considerato servizio indispensabile e, quindi, rientrante nelle spese ammissibili per le politiche di finanza locale. Con una delibera abbiamo garantito il servizio motivando che il diritto alla scuola per tutti e l’uguaglianza dei cittadini senza distinzioni dovessero prevalere di fronte all’ottusità di norme finanziarie che oltre che ad essere costituzionalmente illegittime sono anche in violazione dei diritti umani. La rivoluzione la proviamo a fare anche governando, contro ostacoli giganteschi, con autonomia e coraggio.

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