Ho chiamato Anne Carrot che prima di tornare in Francia dopo 4 anni trascorsi a Napoli ci ha voluto lasciare una commovente testimonianza di amore e di passione per la nostra città. Era davvero felice della mia telefonata che ho fatto a nome di tutte le persone che amano davvero Napoli. Mi ha promesso che ci rivedremo presto, al suo ritorno in città da cui riuscirà a stento a stare lontana. Grazie Anne, anche noi non ti dimenticheremo…. E per chi non l’avesse letto ecco il suo saluto.

Napoli, una città che è la vita
Testimonianza appassionata di un’ osservatrice francese

30 Luglio , 14 : 57 (ANSA) – NAPOLI, 30 LUG – “Napoli ? Da viverci tutta la vita, assaggiandola poco a poco come si sorseggia un buon vino. Una città che ti arricchisce dentro e che mi ha dato tantissimo”. Va in controtendenza, scuotendo la testa sui giudizi negativi che anche di parecchi suoi abitanti, Anne Carrot, francese della Bretagna, dirigente dell’ industria aerospaziale. Dopo quattro anni a Napoli rientra in Patria e ci tiene a consegnare una testimonianza su una città della quale, dice, “non sopporto più che si parli male”. “Napoli è una città che ti prende. Amarla o meno dipende dalla tua personalità, dal tuo carattere. Mi ha affascinata da subito quando sono arrivata per la sua storia e per la sua architettura. Una guida francese mi ha fatto visitare dei luoghi poco noti e mi ha consegnato così’ le chiavi della città. Certo, è una città che divide, che non lascia indifferenti. Ma per capirla bisogna conoscerla a fondo, con la sua filosofia di vita, con i suoi riti. Per esempio il rito del caffè, bevuto insieme. Si prende il caffè, poi ci si apre, si parla. E’ bella anche la vita in famiglia qui da voi”. E i problemi del quotidiano, la sicurezza, trasporti ? “In questi quattro anni sono stata in tanti posti, anche quelli dove i turisti non vanno. Alla Sanità, per esempio. Non ho mai avuto problemi. Certo, ci sono andata senza gioielli addosso. Ma questo vale per tutte le città del mondo. Solo, in certe zone, vedendomi, mi chiedevano se mi ero persa”. “Quanto ai trasporti la prima volta che ho cercato di prendere un pullman ho atteso un’ ora, poi ho preso il taxi. Ma è stata una scuola di vita, un’ esperienza che mi è servita per capire la vostra filosofia. ‘Tra poco arriva’, mi dicevano quelli che aspettavano con me. Senza scomporsi. E’ vero, la qualità del servizio autobus è vicina allo zero, ma le funicolari in cambio funzionano benissimo”. Difficile fare obiezioni ad Anne, che ai problemi materiali antepone la qualità della vita. Quella interiore. “Ho trovato tanta ricchezza qui. Eppure, quando annunciai alla mia famiglia che mi trasferivo a Napoli, mi dissero che non era una città che faceva per me”. Cche cosa porta con sè ? “Intanto, non me ne vado. Tornerò per lavoro un paio di volte al mese. Posso dire, però, una cosa che è straordinaria a Napoli: la luce. E’ un lusso, è senza uguali. Ma di questa città mi piace perfino il rumore, che è particolare, che ti accompagna durante la giornata. Che altro posso aggiungere ? Questa città è la vita”. (ANSA). DM

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