In materia di rifiuti ci siamo già assunti, come amministrazione, responsabilità che altri, in vent’anni, non si sono mai assunti.

La prima delibera approvata dalla Giunta è una delibera rivoluzionaria che prevede un’accelerazione della raccolta differenziata porta a porta e il massimo protagonismo dei cittadini.

Adesso la priorità, però, è togliere dalle strade la spazzatura.

Il Comune ha la responsabilità della raccolta dei rifiuti e, per quanto ci riguarda, siamo pronti e siamo attivi.

Abbiamo anche trovato risorse economiche importanti in questo senso.

Non può sfuggire a nessuno, però, che abbiamo ricevuto pesanti sabotaggi nell’attuazione del nostro piano, tanto che questi stessi sabotaggi sono stati segnalati nelle sedi istituzionali preposte.

Non c’è  comunque da stupirsi: i sabotaggi sono il segnale che stiamo toccando “equilibri” consolidati, anche frutto dell’azione di forze oscure che si stanno mettendo di traverso.

Devo però chiarire due aspetti centrali: non per discolparmi -visto che la nostra amministrazione sta compiendo uno sforzo mastodontico per provvedere alla crisi in atto- ma per amore di verità.

Primo aspetto: l’indicazione del luogo in cui smaltire i rifiuti dipende da altri enti e non certo dal Comune.

Secondo aspetto: il Governo si è girato dall’altra parte a causa dei veti della Lega Nord, non varando il decreto che, invece, sarebbe suo dovere varare.

Per ragioni prima morali e poi politiche.

Dunque fa sorridere quanto dichiarato oggi dal presidente del Consiglio che, più di tutti, porta il peso di una colpa antica: quella di aver abbandonato Napoli a se stessa, imponendo solo stagioni emergenziali che non hanno prodotto alcun miglioramento sul fronte rifiuti, escluso quello del forziere economico delle cricche dell’incenerimento e dello smaltimento illecito.

Stiamo cercando di ottenere il massimo del risultato per mezzo della collaborazione politica-istituzionale con la Regione e la Provincia, evitando rotture nel solo interesse dei cittadini.

Nei giorni scorsi avevamo raggiunto, da questo punto di vista, risultati importanti che avrebbero consentito di pulire Napoli in cinque giorni. Ma il sito individuato per la trasferenza dei rifiuti, quello di Caivano, è stato chiuso per un’ordinanza del primo cittadino, rendendo impossibile la realizzazione del nostro piano.

Accogliamo quindi con favore la decisione del Tar della Campania che ha concesso la sospensiva del provvedimento emesso dal sindaco di Caivano

In questa situazione drammatica, nonostante le difficoltà che stiamo incontrando, credo che attraverso la solidarietà all’interno della Regione si possa far fronte all’emergenza vissuta.

Togliere la spazzatura dalle strade è indispensabile anche in vista del futuro, perchè significa partire subito con la raccolta differenziata e il compostaggio, cioè con un ciclo dei rifiuti ecocompatibile.

Sono fiducioso che le altre istituzioni collaboreranno, ma se così non fosse, sindaco e vicesindaco proporranno un piano alternativo perchè a quel punto, una volta abbandonati da tutti, è nostro dovere trovare una soluzione in totale autonomia.

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